Alla Fontana: sorrisi e accoglienza per la pizzeria della tradizione

Lo diciamo sempre in queste righe: il mondo delle pizzerie sta cambiando. E lo fa con estrema velocità. Prima l'ondata modaiola delle gourmet, poi l'arrivo da Napoli di una una nuova generazione di pizzaioli che ha portato, da una parte, rispetto per un modello inarrivabile e, dall'altro, una nuova attenzione, più ricerca. Il risultato, come detto, che quella che era un tempo «la pizza» si è trasformata «nelle pizze». Spesso assai diverse tra loro.
Ci sono però ancora locali come questo che si mantengono fedeli ad un modello del passato: quello del locale dove una clientela, quasi sempre di habituè, torna sapendo perfettamente cosa aspettarsi. in primo luogo, in questo caso, una accoglienza calorosa. Qui il cliente viene ricevuto con cortesia antica e sempre trattato con garbo sorridente.
Certo, l'ambiente meriterebbe una rinfrescata e qualche intervento ma anche questo fa parte del contesto.
Per quanto riguarda il menù oltre ad una classica carta che propone i piatti della cucina ecco la lista delle pizze che si dividono tra «normali», «speciali« e «novità»: si parte dalla Margherita (a 6 euro e 50) per arrivare a combinazioni meno prevedibili come la «Che bellezza» (pizza bianca con bufala, gorgonzola, mortadelle fuori forno, pomodorini a 11 euro) o la Lucia (con bufala, pomodoro fresco, pancetta, asparagi e scaglie di grana a 11 euro).
L'impasto è molto basso, quasi una sorta di focaccia, decisamente croccante. senza un cornicione evidente, con i condimenti distribuiti con mano generosa.
Al morso risulta piacevole e, cosa importante, la pizza non appesantisce ma rimane leggera e digeribile anche nelle proposte più ricche e con il maggior numero di ingredienti.
Per il bere, in linea con troppi locali, manca un po' di attenzione: spiace vedere in carta la dizione generica «birra bottiglia grande» senza nemmeno la specifica di una etichetta. Il mondo delle pizzerie sta cambiando: ma per alcune cose ancora occorre fare dei passi avanti.

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