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Gestione giovane e dinamica, spazio per gli aperitivi, la cena e il dopo cena, poi il pranzo della domenica in questa osteria a due passi dal centro in un quartiere tranquillo. Bruschette e taglieri di salumi e formaggi per aperitivi e cocktail, quindi cucina di tradizione e no con attenzione alla stagionalità dei prodotti e al mercato locale del km zero quando possibile -e resta sempre auspicabile la frequentazione del mercato a km buono. Il locale si sviluppa in profondità lungo un grande corridoio che dal bancone della mescita all’ingresso porta fino alle salette più appartate. Libri e bottiglie ovunque su mobili e scaffali, quadri moderni alle pareti, tavoli robusti con tovagliette di carta paglia e tovaglioli sempre di carta, il pavimento di mattoni rossi, l’accoglienza informale e molto gentile. Carta dei vini di spessore, bottiglie scelte con passione dalle regioni italiane e da cantine di produttori poco conosciuti ma di qualità e gli inevitabili champagne. Racconti e consigli competenti e buona scelta a bicchiere.
La cucina, i piatti
Ci sono ovviamente gli «artaj», ricordo della cucina domestica e della pasta all’uovo di cui restavano, dopo aver fatto anolini e tortelli, ritagli irregolari che, guai a buttarli o a impastarli di nuovo, venivano invece cotti in brodo, nel minestrone o conditi con ragù. Antico piatto di recupero che diventa gioia del palato proprio grazie alle forme irregolari e, ovviamente, alla bontà della «fojeda». Qui, nella versione dell’osteria, gli artaj sono di forma regolare, di buona morbida sfoglia, con ragù arricchito dalla cipolla caramellata che le dà ulteriore dolcezza e disinnesca il sapore della carne. Ma si torni agli antipasti con il parmigianissimo cavallo pesto, che hanno nobilitato chiamandolo tartare, con senape in grani e insalata: carne fresca e ghiotta, come sempre. Tagliere di formaggi, Gorgonzola dolce o Parmigiano di 24 mesi; flan di zucca e crema di pecorino; polpette di ricotta fritte. Il tagliere dei salumi era composto da un buon prosciutto; coppa molto magra, giovane e speziata; strolghino discreto, ma un po’ oltre la morbidezza ideale; salame con una punta di acidità. Ancora ai primi gnocchi di zucca a Gorgonzola; garganelli paglia e fieno con ragù di cavallo; vellutata di porri e patate; tortelli di erbetta dalla buona pasta di giusto spessore, ma spenti nel sapore. Costata di manzo (5,50 l’etto) o Fiorentina per chi ama le preparazioni alla griglia; cotoletta di cavallo; suprema di pollo con fondo al Lambrusco; carré di agnello con maionese alla paprika, senape e miele; roast-beef al pepe verde; polpette di ceci in umido coi piselli; coniglio alla cacciatora con buon sughetto, carne dolce e morbida.
Per finire
Chiudete con la sbrisolona; un tiramisù molto leggero e vaporoso; la torta Susanna con ricotta e ganache di cioccolato; la panna cotta al cioccolato bianco e cioccolato fondente. Oppure col tagliere dei formaggi (15 euro) che trova qui la sua giusta collocazione. Prezzi: coperto 2 euro; antipasti 7-15; primi 10-14; secondi 13-20, contorni 4; dolci 6. Menu esposto, ingresso, bagni, parcheggio nei dintorni.
Non mancate
Tartare di cavallo
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