Gusto
Metafora del bene che vince sul male e della luce che trionfa sulle tenebre, il solstizio d’estate che cade solitamente tra il 20 (da alcuni definito Yellow Day, in contrapposizione a Blue Monday di Gennaio) e il 21 giugno segna l’inizio della bella stagione. Una data importante dal punto di vista astronomico, coincidendo con il momento in cui i raggi del Sole giungono perpendicolarmente sulla terra donandoci il maggior numero di ore di luce, ma anche e soprattutto per il suo significato più profondo e spirituale, legato sin da tempo immemore a rituali propiziatori pagani e precristiani diffusi in particolare nelle campagne, dove si rendeva omaggio alla natura e alla sua prodigalità.
In molti paesi, è una ricorrenza particolarmente sentita e attesissima che viene lautamente festeggiata anche a tavola, in un tripudio di gustose pietanze tradizionali. Pensiamo ai paesi nordici, Svezia in primis, dove la Midsommar è una delle feste più amate in assoluto. Benché il nome significhi letteralmente «mezza estate», Midsommar ne celebra invece l’arrivo, durante il primo fine settimana dopo il solstizio effettivo. Durante le lunghe ore di luce ci si rimpinza di gravad lax, cioè il salmone marinato con sale, zucchero e aneto e di sill och potatis, cioè le patate novelle bollite servite assieme alle aringhe marinate (come le senapssill, con senape, o le matjessill, stagionate e insaporite con spezie varie tra cui cannella e chiodi di garofano), accompagnate con cipolle rosse, panna acida e erbe fresche; essenziale lo knäckebröd il pane integrale croccante che va rigorosamente imburrato, e magari gustato con fettine di formaggio dal sapore deciso, come il Västerbottensost, tipico del villaggio svedese di Burträsk, un formaggio stagionato dal sapore intenso, leggermente salato e amarognolo; immancabili anche le fragole e il tocco digestivo degli snaps, i classici bicchierini di acquavite, da sorseggiare in compagnia.
L’equivalente spagnolo del Midsommar è la festa di Sant Juan dove il fuoco, purificatore, è il vero protagonista. I festeggiamenti iniziano con falò e spettacolari fuochi d’artificio la sera del 23 giugno; in Catalunya la fiesta prosegue fino al mattino dopo, e intanto ci si rifocilla con la tradizonale Botifarra, deliziosa salsiccia di maiale e la popolarissima Coca de Sant Joan, la focaccia dolce dalla forma allungata a base di farina, zucchero, latte, uova e burro, decorata con frutta candita e arricchita con pinoli; può essere farcita con panna, cioccolato o con la crema pasticcera. Tipici di Alicante sono invece la coca amb tonyina, la focaccia salata con il tonno, e i bacores, i primissimi frutti dell’albero di fico, da assaporare ancora un po’ acerbi, mentre in Galizia è tradizione consumare sardine e acciughe, grigliate o arrostite.
Anche in Estremo Oriente il solstizio d’estate rappresenta un momento clou poiché evocativo di quegli antichi riti connessi al «culto della terra» che prevedevano preghiere e sacrifici. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, rappresentando il solstizio d’estate il giorno più lungo dell’anno dove l’energia Yang (la forza attiva, luminosa e calda contrapposta a Yin, passiva, oscura e fredda) è al suo massimo, riequilibrare l’organismo con Yin è fondamentale. Ecco allora che vanno privilegiati alimenti che riducono la quantità di calore interno e forniscono protezione contro il caldo, come i noodles, declinati in numerose ricette che in comune hanno la temperatura di servizio, fredda. Particolarmente apprezzati sono quelli all’olio di sesamo, solitamente accompagnati da contorni leggeri come l’insalata di cavolo cinese e cetrioli. A Nanchino, lo snack per eccellenza del solstizio d’estate è la torta di piselli, tonificante e vitaminizzante, mentre nella provincia dell’Hunan protagoniste sono le uova sode, sgusciate e tuffate nella zuppa di giuggiola, piccolo frutto dolce-acidulo di origini antichissime che ritroviamo anche nel ching bo leung, una zuppetta rinfrescante spesso servita come dessert e i cui ingredienti possono variare, ma che tipicamente includono appunto giuggiole, semi di loto, fagioli mung e orzo perlato cinese, un vero e proprio toccasana che attenua gli scompensi del corpo causati dal caldo.
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