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Ha portato l’estro e la fantasia che esercitava alle «Scalette» di Collecchio in questo nuovo locale nel centro di Sala Baganza. Gli ha dato il suo nome, Massimiliano Rossi, e lo ha chiamato «Osteria», ma piuttosto di un piccolo ristorante molto curato mi sembra si tratti. Una coppia al comando: lui in cucina, lei in sala, un menu ben calibrato, ancora le pizze creative (quelle che chi ha dimenticato la nostra lingua chiama «gourmet») e alcuni piatti di pesce, questi ultimi solo su ordinazione. Una sala luminosa, scintillante, piante verdi, tavoli di legno tondi e quadrati, comode poltroncine, quadri, specchi, opportuni pannelli fonoassorbenti, musica discreta, niente tovaglie, tovaglioli di cotone. Carta dei vini con non molte referenze, ma promettono crescerà, di più che discreta qualità dalle regioni italiane e prezzi moderati. Vino anche a quartini, birre, servizio molto attento, le appassionate spiegazioni della gentilissima signora.
La cucina, i piatti
Tradizione parmigiana con sempre un tocco personale, un ingrediente inconsueto, molta attenzione alla presentazione e ai contrasti di colore, un gusto che vira al dolce. Grissini croccanti e soffici pani fatti in casa: alla curcuma, al carbone, bianco; una vaporosa torta fritta con una sottilissima crosticina che si sbriciola e rivela una pasta morbida e dolce. Evitiamo per una volta i salumi e la spalla cotta calda e optiamo per una lieve tartare di manzo, prima affettata e poi battuta al coltello, condita semplicemente con l’ottimo olio Luxory Salcini per dare rilievo alla finezza della carne, pomodorini e finocchio. Il fondente di melanzana vede la verdura prima sbollentata e poi passata in forno, quindi adagiata sulla clorofilla, condita con soja, stracciatella e pomodoro Riccio di Parma: armonia, dolcezza, cremosità in un piatto molto gradevole. E ancora: tomino e tartufo, cipolla caramellata, formaggi. Primi piatti nel segno della tradizione: anolini in brodo; gnocchi di patate col classico sugo di soffritto oppure cotti nel brodo di cappone e serviti col Parmigiano. Tortelli d’erbetta, di patate coi porcini, di zucca: questi ultimi meritano una menzione particolare per la pasta di medio spessore che non copre il ripieno col sapore ricco della zucca, con un po’ di amaretti e una vincente nota agrumata; salsa al Gorgonzola a parte. Tagliatelle al ragù di carne o ai porcini completano l’offerta dei primi. Tra i secondi, la trippa è in rosso e brodosa, sapore spento, consistenza sfibrata; roast-beef; guanciale di maiale; filetto di manzo; l’intrigante vitello tonnato in fette molto sottili, fresca salsa con yogurt greco, capperi, acciughe e verdure.
Per finire
Si chiude con il semifreddo al prezioso miele neozelandese di Manuka lavorato a semifreddo, dolce e burroso con a contrasto palline di mango ricoperte dalla sua crema a fare contrasto e a dare freschezza; con la crema catalana o il tortino al cioccolato col cuore morbido; con lo zabaione cotto e sbrisolona; il gelato alla crema o al fiordilatte fatto in casa; col sorbetto al limone. I prezzi: coperto 2,50 euro; antipasti 8-9; primi 8-10; secondi 10-22; contorni 4; dolci 5. Menu non esposto, ingresso, bagni, parcheggio comodi.
Non mancate
Fondente di melanzana; miele Manuka e mango.
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