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Parma -

Mercoledì 19 Novembre 2025


il ristorante

Gatta Matta, cucina creativa con grande qualità delle materie prime

Gatta Matta, cucina creativa con grande qualità delle materie prime

Osteria per nome, in realtà piccolo ristorante di ricerca e creatività al servizio dei sapori e della sostanza di materie prime scelte secondo stagione e accompagnate con abbinamenti originali. Passione evidente, buona tecnica, cura nella presentazione dei piatti dove sono sempre presenti verdure e frutta e dove cogli influenze ben assimilate di altre cucine. Ma si vada con ordine, a cominciare dall’ambiente, accogliente e un po’ rumoroso: un tavolo all’ingresso e una saletta con arredi semplici e colorati, tavoli in legno chiaro, niente tovaglie, tovaglioli di cotone. Il menu, illustrato con vivacità e dovizia di particolari dalla patronne (il marito è in cucina), cambia completamente ogni due/tre mesi, ha piatti vegetariani e vegani. La carta dei vini propone scelte molto buone, dalle regioni italiane, dalla Francia, una ricca sezione dal territorio. La completano attente selezioni di grappe, rhum, whisky, amari, liquori e caffè rari.

La cucina, i piatti
Si parte dai prodotti del territorio e dalle ricette della tradizione italiana presentate con ingredienti insoliti, salse o intingoli che ne mettono in rilievo il sapore primario arricchendolo di sfumature. Per esempio il lampredotto alla romana è una grossa sfera, un arancino, impanata e fritta che racchiude la parte nobile della trippa in due consistenze, mentre la salsa verde alla menta e quella al pomodoro completano il piatto. I filetti di merluzzo, alti e dolci, sono con burro d’arachidi, aria di pop-corn e un inutile plumcake; la verza ripiena è con mais caramellato, latte di cocco e lime; la lingua di manzo con sciroppo d’acero e carciofi. E ancora: Parmigiano in quattro stagionature; selezione degli ottimi salumi di maiale nero «San Paolo». Tra i primi sono una sinfonia d’autunno, e un felice piatto vegano, gli gnocchi di castagne: in realtà si tratta di castagne bollite intere, su dolce crema di nocciole, gelée di cachi e nocciole spezzate: sapori netti, consistenze, dolcezza e note acidule del cachi in riuscito equilibrio. Sono servite in acqua di pomodoro le mezzelune ripiene con zuppetta di cozze e polvere di pomodoro verde, dolci cozze sgusciate, il germoglio di lupino a rinfrescare: ancora contrasti armoniosi tra sapori marini e note vegetali. Altri primi: riso Carnaroli, tè verde, Gorgonzola, l’alga dulse, noci; cappelletti con zucca hokkaido, amaretti, cefalo e fumetto. Tra i secondi un altro felice piatto vegano è la ribollita da ricetta di famiglia con uva ghiacciata: pane a lievito madre cotto lungamente con le verdure, senza patate, e tutti i cavoli di stagione fino ad avere quasi una crema da mille sfumature di sapore e uva (bianca, rossa, rosata e appassita) ghiacciata a dare eleganza al piatto in contrasto termico rinfrescante. La proposta di pesce è un trancio di ricciola cotto sulla pelle, finferli e la loro salsa, toum (salsa all’aglio) e olio di prezzemolo. Merita la citazione l’ottimo pane: pain brioche, quello con crema di mandorle e zenzero, quello con lievito madre.

Per finire
Deliziosa crostatina di limone e meringa; ravioli dolci con fonduta di Parmigiano e cioccolato bianco; torta al miele e noci. I prezzi: coperto 3; antipasti 16-20; primi 17-19; secondi 16-29; dolci 8-9. Menu esposto, ingresso e bagni comodi, parcheggio nei dintorni.

Non mancate
Lampredotto, gnocchi.

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