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Il nome non potrebbe essere più appropriato perché, in un mezzogiorno di questo inizio d’autunno, la trattoria è inondata dal sole che rende le sale luminose e splendenti. Sulla strada che da Costamezzana porta a Tabiano, la trattoria resta fedele a sé stessa nell’accoglienza, nella gentilezza e nella proposta di cibo che non cambia negli anni registrando solo minime variazioni stagionali. Tovaglie chiare, sedie comode, tavoli ravvicinati, arredi semplici e pannelli fonoassorbenti che rendono gradevole l’atmosfera e sommesso il chiacchierare dei clienti. Buona carta dei vini con diverse proposte sempre a prezzi moderati.
La cucina, i piatti
Piatti di tradizione locale con paste fatte in casa, piatti in porzioni generose e possibilità di bis per i più golosi, spazio alla cottura sulla griglia tra i secondi. La peste suina impedisce la macellazione casalinga, così si dovrà rinunciare ai salumi di casa, a quella buona cicciolata e a quella dolce coppa; negli antipasti spazio al culatello di Zibello Dop Brè del Gallo di 20 mesi, a un salame stagionato con una punta di acidità, a una coppa speziata, a un ottimo prosciutto di molta eleganza e armonia tra sapore e dolcezza dei fratelli Pellizziari di 30 mesi e la micca soffice di pane comune ne era perfetta compagna. Sottaceti vari (carciofini, cipolline al balsamico, giardiniera) e lumache alla bourguignonne, ghiotte per condimento equilibrato e solo lieve sentore di aglio, chiudono il capitolo degli antipasti. Ai primi, spazio ai tortelli con pasta leggera e poche code: quelli verdi con ripieno di spalla cotta, quelli d’erbetta, quelli di zucca, i migliori, per ripieno dolce e equilibrato. I tortelli di patate sono conditi con sugo di pomodoro e porcini. Si annuncia una buona stagione per il tartufo delle nostre colline che viene affettato generosamente sui tagliolini e sugli gnocchi di patate morbidi e fondenti; anolini di Parmigiano in brodo; spaghetti alla bottarga di muggine per non dimenticare la terra d’origine del patron; panzerotti della casa vale a dire piccoli cannelloni al forno. S’è detto della griglia, ma la grigliata mista di maiale si salva solo per le gustose costine, mentre la braciola era molto sottile e rinsecchita e il salamino sapido. Meglio la faraona arrosto ben rosolata, dalla pelle dorata e fragrante, la carne compatta e morbida dal sapore intenso. Buone patate al forno, spinaci al burro o verdure alla griglia come contorni. Altri secondi: filetto di manzo in vari modi; costolette d’agnello a scottadito; tagliata di manzo (rucola, rosmarino o balsamico); scaloppina di maiale ai funghi porcini.
Per finire
Invitante proposta di formaggi: Parmigiano 30 mesi, Fontina valdostana, Gorgonzola, il buon Pecorino dei pastori di Nurri. Altrimenti, i dolci della casa: il semifreddo allo zabaione con strato di amaretti è burroso e ricco come vuole la tradizione; più leggero il molto dolce tiramisù; con moderata componente alcolica la zuppa inglese; con marmellata di prugne la crostata; panna cotta ai frutti di bosco; sbrisolona e sorbetto al limone. I prezzi: coperto 3 euro; antipasti 6-18; primi 10-15; secondi 10-20; dolci 5. Menu esposto, gradino all’ingresso, bagni stretti, parcheggio nelle adiacenze.
Non mancate
Faraona al forno
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