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Parma -

Mercoledì 26 Novembre 2025


Il ristorante

Trattoria del Sole, la buona semplicità della tradizione nella cucina di casa

La buona semplicità della tradizione nella cucina di casa

Il nome non potrebbe essere più appropriato perché, in un mezzogiorno di questo inizio d’autunno, la trattoria è inondata dal sole che rende le sale luminose e splendenti. Sulla strada che da Costamezzana porta a Tabiano, la trattoria resta fedele a sé stessa nell’accoglienza, nella gentilezza e nella proposta di cibo che non cambia negli anni registrando solo minime variazioni stagionali. Tovaglie chiare, sedie comode, tavoli ravvicinati, arredi semplici e pannelli fonoassorbenti che rendono gradevole l’atmosfera e sommesso il chiacchierare dei clienti. Buona carta dei vini con diverse proposte sempre a prezzi moderati.

La cucina, i piatti
Piatti di tradizione locale con paste fatte in casa, piatti in porzioni generose e possibilità di bis per i più golosi, spazio alla cottura sulla griglia tra i secondi. La peste suina impedisce la macellazione casalinga, così si dovrà rinunciare ai salumi di casa, a quella buona cicciolata e a quella dolce coppa; negli antipasti spazio al culatello di Zibello Dop Brè del Gallo di 20 mesi, a un salame stagionato con una punta di acidità, a una coppa speziata, a un ottimo prosciutto di molta eleganza e armonia tra sapore e dolcezza dei fratelli Pellizziari di 30 mesi e la micca soffice di pane comune ne era perfetta compagna. Sottaceti vari (carciofini, cipolline al balsamico, giardiniera) e lumache alla bourguignonne, ghiotte per condimento equilibrato e solo lieve sentore di aglio, chiudono il capitolo degli antipasti. Ai primi, spazio ai tortelli con pasta leggera e poche code: quelli verdi con ripieno di spalla cotta, quelli d’erbetta, quelli di zucca, i migliori, per ripieno dolce e equilibrato. I tortelli di patate sono conditi con sugo di pomodoro e porcini. Si annuncia una buona stagione per il tartufo delle nostre colline che viene affettato generosamente sui tagliolini e sugli gnocchi di patate morbidi e fondenti; anolini di Parmigiano in brodo; spaghetti alla bottarga di muggine per non dimenticare la terra d’origine del patron; panzerotti della casa vale a dire piccoli cannelloni al forno. S’è detto della griglia, ma la grigliata mista di maiale si salva solo per le gustose costine, mentre la braciola era molto sottile e rinsecchita e il salamino sapido. Meglio la faraona arrosto ben rosolata, dalla pelle dorata e fragrante, la carne compatta e morbida dal sapore intenso. Buone patate al forno, spinaci al burro o verdure alla griglia come contorni. Altri secondi: filetto di manzo in vari modi; costolette d’agnello a scottadito; tagliata di manzo (rucola, rosmarino o balsamico); scaloppina di maiale ai funghi porcini.

Per finire
Invitante proposta di formaggi: Parmigiano 30 mesi, Fontina valdostana, Gorgonzola, il buon Pecorino dei pastori di Nurri. Altrimenti, i dolci della casa: il semifreddo allo zabaione con strato di amaretti è burroso e ricco come vuole la tradizione; più leggero il molto dolce tiramisù; con moderata componente alcolica la zuppa inglese; con marmellata di prugne la crostata; panna cotta ai frutti di bosco; sbrisolona e sorbetto al limone. I prezzi: coperto 3 euro; antipasti 6-18; primi 10-15; secondi 10-20; dolci 5. Menu esposto, gradino all’ingresso, bagni stretti, parcheggio nelle adiacenze.
Non mancate
Faraona al forno

 

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