Case Sottane
Lassù. Da Sottane che erano, frammenti a valle di Porcigatone a sua volta frazione di Borgotaro, le Case ora sono terra alta, più di altre affacciata al cielo. Medievali pietre addormentate, per 70 anni abitate dal silenzio e dai rovi, che ora si risvegliano in un sogno. «So' di lassù - esclama Marzia Costa, indicando i monti alla sinistra del Taro -. Sono una pensionata con tanta voglia di rendermi utile, voglio essere dei vostri». Giovanni Codeluppi, 61 anni, incassa l'ennesima prova di stima e condivisione del Burg. Nessuna presentazione, non serve: qui ormai lui è quasi di casa e, incontrandolo per strada, l'ex postina di Albareto ha colto l'occasione di offrirsi volontaria per la squadra dedita alla causa della comunità rurale e solidale di Case Sottane ispirata al modello del monastero di Bose (lavoro, formazione, preghiera). «Un sognatore contagioso, Giovanni: solo la sua carica di umanità può unire gente tanto eterogenea. Auguro a più persone possibili di conoscerlo» dice Patrizio Leonardi, legato da una dote d'amore a questo idillio appenninico di 9 edifici più barchessa e stalla, tra 200 ettari di prati e boschi, con tanto di laghetto. A lui è accaduto tre anni fa. «Una domenica - racconta - salgo a dare un'occhiata (mia mamma ci è nata, seconda casa a sinistra), e vedo Giovanni venire verso di me. Mi incuriosisce e ci riesce ancora meglio la seconda volta». La giusta dose di entusiasmo e ideali comuni, e la curiosità si trasforma in stima e fiducia. Così, ora Leonardi è presidente della cooperativa che darà lavoro e ospitalità ai ragazzi di Case Sottane, pronti a dimostrarsi più grandi delle loro disabilità. «Ho superato i 70 e mi è stata sconvolta la vita, in bene» sorride l'ex imprenditore edile che si è anche ritrovato con nove amici a sudare a 140 betoniere per le gettate per le solette. «A gestire le “impastatrici” erano due ingegneri: in tanti anni di attività, non mi era mai capitato».
Può accadere di tutto in questo luogo fuori dal tempo e per questo utile al deluso mondo d'oggi. Uno dei due ingegneri in questione è Lorenzo Bassi, giovane socio della cooperativa dalla sua costituzione, nel giugno 2022. Alla Caritas si è occupato dell'accoglienza di persone senza fissa dimora, prima di dedicarsi a Case Sottane. Ironico (chiama «abate» Codeluppi che si schermisce) ed entusiasta, voleva mettere la laurea a frutto nel sociale e ha ricevuto il battesimo del cemento. Si sognerà, e tanto da queste parti, ma si fanno anche i conti al centesimo. Da utopia Case Sottane si è fatto progetto e poi cantiere. Ora si intravvedono le prime inaugurazioni. «Stiamo lavorando soprattutto su quattro edifici in sasso - spiega Codeluppi -. Abbiamo terminato il salone dalla comunità, il primo edificio a sinistra per i monolocali per l'accoglienza turistica (con 7/8 posti letto), la seconda casa con gli appartamenti per le due famiglie che risiederanno qui e l'edificio per il negozietto e l'ufficio di comunità». Pronti a settembre, per la festa della frazione, con l'aiuto della Provvidenza e dell'uomo. La strada è stretta e tortuosa non solo per motivi orografici: entusiasmo e determinazione non bastano. La buona notizia è che il progetto dell'associazione Case Sottane ha vinto il bando regionale per accedere ai finanziamenti del Pnrr per l'architettura rurale. A portata ci sono 242mila euro fondamentali per ridare vita all'antico nucleo. Ma c'è un ostacolo a sua volta a più zeri: per ottenere il grosso della cifra, 150mila euro, se ne devono raccogliere 92mila.
Per questo è attiva una sottoscrizione della quale si fa garante Munus. In questa occasione, si può essere allo stesso tempo solidali con il prossimo e con sé stessi. A chi verserà almeno 500 euro verrà offerto un soggiorno negli alloggi per l'accoglienza turistica. «Munus - sottolinea il presidente Giorgio Delsante - accompagna questo progetto dedicandogli le sue competenze e le sue professionalità e continuando a esercitare il suo ruolo istituzionale di garante del buon esito delle donazioni che affluiranno sul Fondo patrimoniale già attivo». Finora, attraverso Munus sono transitati 60mila euro ai quali si aggiungono i finanziamenti raccolti dalla fattoria sociale Terra e Sole di Gaiano (nella quale da una trentina d'anni Codeluppi è attivo con la moglie Alessandra Zerbini). Intanto, in attesa della somma del Pnrr, i lavori proseguono anche grazie alla generosità di un'anonima imprenditrice che ha anticipato 150mila euro.
Non solo soldi. Alla realizzazione di Case Sottane c'è chi contribuisce con la materia prima. «Il presidente della Laterlite di Rubbiano Corrado Beldì e il direttore dello stabilimento Fausto Plicco - ricorda Codeluppi - hanno donato il materiale necessario per i sottofondi, i massetti e i blocchi per le pareti divisorie. Alberto Selmi, amministratore delegato della Laminan di Borgotaro e la manager Eugenia Marchi ci hanno regalato tutte le piastrelle, mentre Alessandro Del Frate dell'omonima azienda ci ha fornito a prezzi solidali materiale per il riscaldamento a pavimento». E poi ci sono artigiani della zona che mettono a disposizione la manodopera, la Seal di Fornovo che, coinvolgendo ragazzi ospiti di Terra e Sole di Gaiano, collabora al montaggio dei serramenti. La città, oltre che con la raccolta di Munus (Barilla, attraverso la fondazione presieduta da Delsante ha donato 15mila euro), mentre Casappa ha contribuito con 3500 euro. Il Cus a Case Sottane ha devoluto quanto raccolto il settembre scorso con «Corri per la vita». A far da tramite, Riccardo Fornaciari, dell'agenzia Reale Mutua, sponsor della manifestazione. «Giovanni, da una vita si dedica alla Casa della carità di Gaiano - spiega Fornaciari -. Chi lo conosce ha ben presente anche il valore del suo impegno per il prossimo, specie se meno fortunato».
All'inizio di questa avventura, la prima critica possibile era che Case Sottane fosse una comunità sulla carta, pura teoria, che ci si facesse affascinare dalla sua carica di positività (come se fosse poco). «Ma noi non abbiamo mai negato il confronto con la realtà - ribatte Codeluppi - e per questo, grazie all'aiuto di Giampaolo Dallara, prima di partire abbiamo fatto realizzare un Business Plan dal professor Gabriele Canali». Il responso? Sfida percorribile, sotto tutti i punti di vista. «Si possono conciliare tante esigenze - sottolinea l'ordinario di Economia e politica agroalimentare all'Università Cattolica di Piacenza -. Certo, le prime sono quelle di assistenza, anche 24 ore su 24, a persone con problematiche socio sanitarie». Persone alle prese con varie forme di disagio che da decenni Codeluppi segue e valorizza a Gaiano e che già danno una mano nel recupero del borgo. «Inoltre - prosegue Canali - sarà curato un territorio altrimenti abbandonato come tanti del nostro Appennino». Bastano quattro gocce di pioggia per ricordarlo e un raggio di sole per dimenticarlo. «Gli ospiti di Case Sottane potranno contribuire alla sostenibilità della comunità, che, oltre alle confetture fatte in casa, venderà mele, pere, albicocche, susine, erbe officinali e frutti di bosco. Qui si sforneranno pane e torte fatte in casa, mentre l'emporio potrà vendere i formaggi dei produttori della zona. Si farà rete. La cosa bella del progetto è che ci dice come per creare una vera sostenibilità serva una comunità. Questo è un investimento sulla lungimiranza».
In sintonia con il docente è il sindaco di Borgotaro, da sempre sostenitore del recupero di Case Sottane. Marco Moglia ha affiancato a Codeluppi il suo delegato ai bandi per seguire la pratica poi promossa per il Pnrr. «Ridare vita a una frazione: questo è un progetto pilota, che può rappresentare un modello per l'intero Appennino spopolato». Intanto, il primo cittadino ricorda come, già prima di qualsiasi inaugurazione ufficiale, Case Sottane sia stato un luogo di incontro: «Lo scorso anno qui abbiamo realizzato un convegno sulla giustizia riparativa al quale hanno partecipato Agnese Moro da remoto e, in presenza, Franco Bonisoli, uno dei sequestratori del padre».
Ricostruire un rapporto con la montagna, ricucire i legami spezzati. «Rigenerare, non lasciare indietro nessuno - dice la psichiatra dell'Asl Maria Inglese, mediatrice esperta in programmi di Giustizia riparativa -. Lavoro con individui che potrebbero beneficiare dei progetti di Case Sottane, un luogo dalle potenzialità enormi. C'è tutta una fascia di utenza marginalizzata, richiedenti asilo, persone che hanno subito violenza o sono state sottoposte a sfruttamento economico o sessuale. Spesso si tratta di giovani per i quali si devono pensare progetti di inserimento». Ma mentre cresce la domanda si impoverisce la risposta. «E qui si inserisce la sfida di Case Sottane, che vuole diventare comunità nel senso più ampio del termine. Il luogo ha potenzialità enormi. Conosco Codeluppi da 30 anni, ora è venuto il momento che metta a frutto tutta la sua esperienza».
Intanto, altre idee si fanno strada. «Come quella di coinvolgere i ragazzi del Bocchialini, del Toschi o del Rondani per il recupero delle aree verdi». Gabriele Ferrari, referente del Gruppo amici di Case Sottane, al suo fianco da quando Codeluppi aveva già in mente la formula, ma era ancora in cerca di un luogo, a sua volta è convinto della necessità della condivisione. Che Case Sottane sia anche concentrato di energie positive di un intero territorio. Ma, da buon figlio della montagna, Ferrari, consigliere del circolo politico-culturale Il Borgo, tiene i piedi ben poggiati a terra. Così, ricorda le necessità di «autosufficienza gestionale» e di «rendicontazione».
Il sogno regge alla prova dei fatti. «Stiamo ridando vita a un pezzettino di montagna abbandonata da decenni» sorride Albino Ivardi Ganapini, ex assessore provinciale all'Agricoltura, dopo essere stato per 35 anni al fianco di Pietro Barilla. Amico di vecchia data di Codeluppi, anche lui ci ha creduto da subito. «Tanti sono i temi in gioco - prosegue il fondatore e presidente onorario della Scuola internazionale di cucina di Colorno -. In ogni caso, nonostante le finalità sociali, non si farà assistenzialismo: le famiglie che andranno ad abitare lassù si manterranno. Case Sottane sta diventando un esempio da imitare, un messaggio». Chiaro e forte: difficile negare l'evidenza della pietra.
Dal nostro inviato Roberto Longoni Case Sottane (Borgotaro)
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