Secondo l’ultimo rapporto annuale del settore in Italia, nel nostro Paese circa un terzo della popolazione videogioca abitualmente. Molti giovani, ma non solo. Numeri cresciuti ulteriormente durante le settimane del lockdown, quando i vari stop ai campionati hanno portato alla ribalta nazionale il fenomeno degli esports, le competizioni virtuali tramite cui nel weekend si è corsa persino una versione alternativa, con piloti veri come il ferrarista Charles Leclerc, della storica 24 ore di Le Mans.
Per venire incontro alle famiglie chiamate a destreggiarsi tra i tanti aspetti di uno degli hobby preferiti dai nativi digitali, Iidea, l’associazione di categoria che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, ha appena lanciato il sito Tuttosuivideogiochi.it che si inserisce in una rete di progetti affini attivi in Gran Bretagna (Ask about games), in Francia (Pedàgojeux) e in Spagna (The good gamer) dove è in uso il sistema paneuropeo di classificazione Pegi, che aiuta i genitori a individuare i prodotti più adatti ai propri figli in base alla tipologia di contenuti e alle fasce di età. Alla stessa maniera, sul sito Tuttosuivideogiochi.it, che rimanda proprio al portale Pegi, si possono recuperare dal database le schede relative ai singoli titoli. Un’apposita sezione mette in evidenza, mese per mese, le uscite più appropriate anche a bambini e a adolescenti, caratterizzate dai bollini Pegi 3, Pegi 7, Pegi 12. Il numero si riferisce all’età minima consigliata. Un altro sistema è quello dell’Agcom, l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni che nel 2019 ha introdotto un suo modello di classificazione dai principi simili.
Esistono modi per escludere dalla riproduzione, per esempio su console, i videogame che non rispondano a determinati requisiti attraverso il parental control oppure per monitore e limitare il tempo di gioco. Quesiti che sul sito di Iidea vengono approfonditi per mezzo di faq e apposite guide scaricabili. Testimonial dell’iniziativa Benedetta Parodi in veste di mamma che si è appassionata all’argomento osservando i figli nei mesi della quarantena: “È fondamentale che i genitori siano consapevoli del modo in cui passano il tempo i loro figli” ha dichiarato la conduttrice. “La passione per questa forma di intrattenimento può creare un ponte comune con i figli e adesso che tanti adulti cresciuti videogiocando stanno mettendo su famiglia questo capita sempre più spesso, ma non basta. Informarsi è importantissimo per molti motivi, non solo per scegliere consapevolmente i giochi adatti a ogni età ma anche per parlare una stessa lingua, fugare dubbi e paure, utilizzare videogiochi come strumento di socialità e aggregazione”.
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