Nel nuovo videogioco di Codemasters dedicato alla Formula uno si inizia guidando le monoposto che nascono a Varano de’ Melegari
Un po’ come accade nella realtà, per guadagnare un sedile in Formula uno nel videogame «F1 2019» bisogna prima dimostrare il proprio valore in F2, il campionato cadetto da cui provengono molti debuttanti di oggi, come Lando Norris, George Russell, Alexander Albon.
La ricca modalità carriera, in cui immergersi a 360 gradi nell’atmosfera delle competizioni vestendo i panni di un astro nascente del motorsport, costituisce da sempre il fiore all’occhiello della serie Codemasters, che ormai da un decennio si occupa dei titoli ufficiali per Pc e console della F1. Adesso viene introdotta nel gioco anche la propedeutica F2, dove nel 2017 è sbocciato il talento del ferrarista Charles Leclerc, alla guida della vicentina Prema, una delle squadre presenti in «F1 2019».
La F2, che si corre su vetture di base tutte uguali, parla però soprattutto parmigiano: come per molti altri campionati del genere, dalla statunitense Indycar alla giapponese Super formula, passando per le gare elettriche della Formula E che ha fatto tappa in aprile a Roma, le monoposto nascono alla Dallara, la storica azienda automobilistica di Varano de’ Melegari. In «F1 2019» si replica la scorsa stagione di F2, nella quale si sono messi in luce George Russell e Lando Norris, al volante delle Dallara F2/18, caratterizzate dalla nuova generazione di telai monoscocca in carbonio ad alte prestazioni che ha sostituito la precedente Gp2 e verrà utilizzata ancora fino al 2020. Si tratta di vetture che ricordano per tanti aspetti le moderne F1, a cominciare dall’attenzione alla sicurezza (i test da superare per l’omologazione sono gli stessi), evidenziata dal tipico Halo a protezione del casco del pilota, per continuare con la ricercatezza aerodinamica.
Chiamare la F2 una formula minore ha senso sino a un certo punto, considerato il livello estremo di raffinatezza tecnologica raggiunto, grazie a monoposto dal feeling purissimo, in linea con gli insegnamenti dell’ingegner Giampaolo Dallara, comunque capaci di toccare a Monza i 350 km/h.
In «F1 2019» l’inizio in F2 serve anche ad accendere una rivalità - altro tema del gioco, che celebra con un’edizione ad hoc Senna e Prost - destinata ad alimentarsi nelle successive stagioni in F1, sulla falsariga di quanto accaduto all’ultimo Gp d’Austria, con il testa a testa tra Leclerc e Max Verstappen che ha riportato le giovani stelle dei team Ferrari e Red Bull a quando battagliavano uno contro l’altro già sui kart.
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