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Destiny 2: tra L'eclissi e l'addio a Lance Reddick
Da giorni i giocatori di Destiny 2 si stanno raccogliendo online in maniera spontanea per tributare un ultimo saluto a Lance Reddick, l’attore americano morto improvvisamente a sessant’anni, alla vigilia della première del film John Wick 4 nel quale compare al fianco di Keanu Reeves. Celebre per ruoli in serie tv di culto, da Oz a The Wire, da Lost a Fringe, Reddick ha prestato la sua arte anche a famosi videogame, come Quantum break, gli Horizon, ma soprattutto i Destiny, di cui era essenzialmente un grande appassionato, come ricordato dalla moglie all’indomani della scomparsa. Aveva giocato al first-person shooter di Bungie fino a poche ora prima del tragico evento e gli mancava solo una missione per concludere l’arco narrativo della nuova espansione, L’eclissi, appena pubblicata raggiungendo il record di utenti simultanei connessi su Pc, Playstation e Xbox.
Oltre a un membro attivo e molto amato della community, Reddick in Destiny era un vero e proprio personaggio del videogame, dove veste i panni del carismatico comandante Zavala. I fan hanno trovato un modo per affrontare il lutto nella sfera virtuale, recandosi come in una sorta di processione a incontrare tutti insieme l’eroe. Alcuni si chiedono anche che fine farà il comandante, ora che Lance non c’è più. Bungie si è già dovuta confrontare in passato con l’uscita di scena di altre star, seppur per ragioni meno traumatiche, da Peter Dinklage a Nathan Fillion. Difficilmente, però, gli appassionati accetterebbero, come accaduto in quei casi, una sostituzione in corsa di Reddick.
Anche se rimane un gioco online, che può contare su quaranta milioni di account registrati e oltre un milione e mezzo di utenti attivi quotidianamente, la ricetta di Destiny vanta una forte componente narrativa. In un certo senso rappresenta l’erede in chiave sparatutto dello stesso fenomeno multiplayer reso popolare da World of Warcraft, che il kolossal di Bungie ha reinterpretato alla sua maniera diventando l’emblema odierno dei cosiddetti game as a service, ossia piattaforme in costante evoluzione attraverso l’inserimento periodico di contenuti su cui sembra voler puntare in futuro persino Sony, che ha recentemente acquistato proprio lo studio americano per 3,7 miliardi di dollari. Per ha chi vissuto l’epopea dal principio del primo Destiny, ormai una decina d’anni fa, il respiro è quello di una spettacolare space opera che dalla prospettiva del digital entertainment ha più di qualcosa in comune con l’ambizione, quasi coeva, del progetto alle spalle del Marvel cinematic universe.
Le vicende al centro di Destiny 2, che funge ormai da unico portale d’ingresso per la galassia del videogame, sono entrate ora dopo anni nella fase conclusiva con l’espansione L’eclissi (in inglese Lightfall), che avvicina al gran finale di The final shape, l’ultimo aggiornamento principale previsto nel 2024, quando la saga festeggerà il traguardo del decennale. Mentre con quel gusto un po’ da comics a stelle e strisce si rimescolano ancora una volta le carte, introducendo vari elementi nel racconto che rimandano ai prossimi sviluppi, il grosso del lavoro ha riguardato una generale ottimizzazione delle dinamiche del titolo, per far sì che L’eclissi possa coinvolgere vecchi e nuovi fan all’interno di Destiny 2, prendendoli per mano e offrendo subito un concentrato della migliore azione mai provata in game. Non è tanto la storia in sé, in questo caso, ma le situazioni a rendere l’esperienza memorabile, che rinforza e tocca l’apice della sua fusion tra rpg e looter shooter che sa accompagnare come nessun altro nella meraviglia di incredibili paesaggi alieni. Un viaggio che ha l’unico cruccio nell’effimeratezza della dimensione online, che vive il bello e il brutto nel presente di attimi irripetibili. Chissà se un giorno Bungie riuscirà a metterci una pezza.
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