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Un’estate senza E3

Un’estate senza E3

di Riccardo Anselmi

23 Giugno 2023, 11:46

Per quasi trent’anni ha rappresentato l’evento simbolo per gli appassionati di videogame da tutto il mondo. Sarebbe dovuto andare in scena proprio in questi giorni a Los Angeles, ma l’E3 ha chiuso definitivamente i battenti, dopo l’abbandono a catena dei big e le ultime edizioni che hanno cercato invano di reinventarsi rivolgendosi al web.
Il modello della fiera tradizionale, con gli stand e il resto, in grado di toccare ai tempi d’oro i 70mila visitatori, è stato superato dalla logica in direttissima degli show digitali, trasmessi in streaming in modo da rimbalzare velocemente sui social raggiungendo subito una platea ancora più vasta. Tutto studiato a puntino e a portata di Youtube. Anche senza E3, i fan in questo giugno non sono comunque rimasti a bocca asciutta. Per riempire il vuoto è nato il Summer game fest, sorta di spin-off dei The game awards, il premio costruito come una serata di gala sulla falsariga degli Oscar. Così molti degli annunci che una volta si sarebbero trovati all’E3 sono passati di lì, da uno sguardo al sequel del thriller «Alan Wake», fino alla fase due del remake di «Final fantasy VII» oppure il nuovo «Spider-man» per Ps5, già protagonista al Playstation showcase, l’evento digitale di Sony, ma che al Summer game fest ha svelato tramite un trailer ad hoc la data di uscita: il prossimo 20 ottobre.
La tendenza è che ogni major abbia ormai i propri appuntamenti dedicati. Non solo Playstation showcase, ma Ubisoft forward, Nintendo direct e poi Capcom, addirittura Devolver digital, un editore indipendente che da anni fa furore online per l’originalità dei suoi titoli e delle sue presentazioni.

L’eredità del post-E3 sembra però volerla incarnare soprattutto Microsoft, che da buon colosso americano torna a fare gli onori di casa con una conferenza in grande stile incentrata sulle produzioni in sviluppo per Xbox e in particolare su «Starfield», il kolossal fantascientifico che sbarcherà su computer e console il 6 settembre. Si tratta del gioco di ruolo ambientato tra le stelle sognato a lungo dalla Bethesda di Todd Howard, che con la saga di «The elder scrolls» ha firmato pietre miliari del genere fantasy. Anni di lavori per ricreare virtualmente una galassia composta da un centinaio di diversi sistemi solari e un migliaio di pianeti esplorabili nel corso dell’avventura, che si ispira alle conquiste e ai progetti della Nasa, rinverdendo i fasti della classica science fiction dall’anima western attraverso un’estetica dove non mancano i richiami vintage. Tra le peculiarità: le tantissime opzioni per assemblare pezzo dopo pezzo la propria astronave. Per Microsoft è ora di raccogliere i frutti dell’acquisizione miliardaria di Bethesda, cui dovrebbe far seguito quella di Activision Blizzard. Ma l’orizzonte di «Starfield» va oltre la dimensione dei videogame e potrebbe riaccendere nel pubblico lo spirito del pionierismo spaziale che ha permesso a un’altra generazione di raggiungere la Luna, adesso con l’obiettivo Marte.

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