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Esports - Si riparte con il football americano, la F1 e il grande tennis
MADDEN NFL 25 (Ea Sports, per Pc, Playstation e Xbox)
In Italia, si sa, l’attesa da settimane è tutta concentrata su Ea Sports Fc 25, il nuovo capitolo della serie del colosso Electronic Arts che ha raccolto l’eredità trentennale dei classici Fifa. L’ennesima rivisitazione digitale del gioco più bello del mondo uscirà il 20 settembre, portando in dote diverse innovazioni, figlie anche del ricorso ai più recenti ritrovati in tema di intelligenza artificiale, che si sta facendo largo a grandi balzi pure nei videogame. A ben vedere la dimensione globale del calcio è un po’ il segreto del suo successo e rappresenta la sfida che deve affrontare oggi il resto dello sport, in un contesto estremamente competitivo, sostenuto da enormi investimenti e che richiede grossi numeri internazionali per rientrare. In effetti si tratta di quello che sta tentando di realizzare anche il football americano in parallelo con Madden Nfl, un altro pilastro degli esports made in Electronic Arts che può supportare tantissimo il processo per far conoscere la disciplina fuori dagli Stati Uniti, dove è una sorta di religione, come il nostro calcio. In particolare quest’anno gli sforzi raddoppiano, grazie all’uscita a stretto giro di due titoli. Da noi il football americano calamita l’attenzione specialmente tra gennaio e febbraio, quando vive il suo clou con la finalissima del Super Bowl, celebre per lo spettacolo faraonico trasmesso al di qua dell’Atlantico in una lunga maratona notturna in diretta. Ma prima della finale c’è tutto un campionato in partenza a settembre che può venire simulato in ogni dettaglio all’interno di Madden Nfl 25 il quale, dopo una pausa ultradecennale, torna a essere affiancato da un videogame dedicato alla scena studentesca anch’essa seguitissima negli Usa: Ea Sports College Football 25. Per chi è digiuno di football americano proprio quest’ultimo potrebbe offrire una buona occasione per cominciare, in virtù dell’approccio più immediato, se vogliamo arcade, che pur mantenendo intatti i fondamentali, insieme al ricco corredo di meccaniche e modalità, pone maggiore enfasi sull’azione, rendendo in definitiva più facile a tutti calarsi nelle partite. Il football americano rimane infatti un gioco molto tattico che ha una sfilza di regole e di schemi che necessitano di abbastanza studio per venire assimilati da zero. In realtà i videogame, per la stessa natura interattiva, in cui non ci si limita a osservare, ma le cose si imparano sperimentandole nel virtuale in prima persona, aiutano parecchio a donare al pubblico di curiosi e appassionati una superiore consapevolezza di ciò che accade al di là dello schermo. Madden Nfl 25, poi, come tradizione per la serie, vanta una vasta quantità di opzioni per approfondire i vari elementi dello sport passo passo, compresi minigiochi e allenamenti specifici che servono a scoprire, oltre alle basi, ogni più piccola sfumatura. Sotto il profilo tecnico, l’evoluzione spinta dall’episodio prende il nome di Boom tech, un termine che richiama una famosa espressione del compianto coach John Madden padre alla serie e che su Ps5 e Xbox Series X si traduce in un’ulteriore rivoluzione nel segno della fisica. In Madden Nfl 25 ogni situazione di gioco, soprattutto i contrasti, viene simulata tenendo conto delle effettive forze in campo: peso, velocità, posizione e caratteristiche degli atleti determinano esiti il più delle volte coerenti e sempre diversi, aggiungendo un tocco di imprevedibilità che nel complesso restituisce anche un migliore senso di autenticità ai match.
F1 MANAGER 2024 (Frontier, per Pc e console)
Nella settimana del gran premio di Monza riflettori puntati sulla Formula uno, che vanta una relazione forte e duratura con il digital entertainment tanto che, osservando le corse in tv, dalla regia all’analisi dei dati, viene quasi da chiedersi chi abbia influenzato cosa. C’è molto dei videogame nell’attuale Formula uno, si pensi per esempio a certe inquadrature con gli elementi in sovrimpressione cui sono abituati gli appassionati dei giochi racing, tra i quali d’altronde i titoli dedicati al circus iridato continuano a fare furore. Oltre alla serie ufficiale prodotta da Electronic Arts insieme ai veterani di Codemasters dove ci si siede al volante di una monoposto guidando in prima persona lungo tutte le tappe del mondiale e giunta all’episodio F1 24, negli ultimi anni se ne sta affermano un’altra, sempre made in UK, ma di impostazione diversa, totalmente incentrata sulla gestione di una scuderia. Dietro a F1 Manager 24, terzo capitolo di un percorso iniziato nel 2022, si ritrova il team Frontier, a sua volta nome storico che affonda le radici nella fantascienza spaziale di Elite, uno dei grandi cult del secolo scorso riportato sugli schermi odierni attraverso l’evoluzione Elite Dangerous, accompagnata da altri progetti che si rifanno allo spirito di classici del passato, come Planet Zoo o Planet Coaster, in cui si amministrano rispettivamente zoo e parchi divertimento. Hanno tutti in comune la cura maniacale per la grafica, al limite del fotorealismo. F1 Manager 2024 non è da meno. Non si tratta solo di sfogliare menu o di fissare puntini su una mappa. Volendo si possono seguire le gare con una resa del tutto simile a quella televisiva destreggiandosi tra le strategie da lì. Un vero salto di categoria. Frontier con F1 Manager 2024 sembra decisa a continuare all’insegna di una precisa filosofia dietro a manageriali che non spingono troppo sulla complessità, ma in grado di risultare estremamente attraenti sul piano visivo. Considerata anche la gioventù della serie, si coglie comunque una costante evoluzione di anno in anno e F1 Manager 2024 è un videogame decisamente più maturo e vario rispetto ai precedenti. Tenuto conto che l’essenza del titolo è la gestione approfondita di una scuderia, non si controllano cioè direttamente le vetture in pista, ma si possono dare indicazioni ai piloti, indirizzare lo sviluppo della monoposto e amministrare il budget raccogliendo i frutti delle giuste strategie, la ricetta messa in campo da Frontier ha un non so che dell’rpg come insegnava negli anni ‘80 già Elite. Con F1 Manager 2024 sembra un po’ di prendere parte a un gioco di ruolo a tema sportivo, specie ora che si può creare da zero il proprio team senza necessariamente pescare tra quelli esistenti, ma si può scegliere anche tra scenari preimpostati che raccontano epiche diverse, dal sogno del milionario al riscatto di un marchio in declino.
TIEBREAK (Nacon, per Pc e console)
Considerato che si è soliti far risalire l’origine dei videogame a un esperimento come Tennis for Two nel digitalmente lontano 1958, le ultime generazioni di console sono state incredibilmente avare di titoli dedicati al tennis. Le serie più famose, che una volta scaldavano gli animi degli appassionati, si sono concesse una lunga vacanza dagli schermi. Ma qualcosa forse sta cambiando. Al di là della simulazione Tennis Elbow 4, c’è Top Spin che è appena tornato dopo più di dieci anni di assenza con il fenomenale Top Spin 2K25, produzione hollywoodiana che si porta dietro la potenza di fuoco del colosso Take-Two di Nba e Gta. E non bisogna sottovalutare l’outsider Tiebreak che poi a ben vedere tanto outsider non è. Se in questi anni, nonostante tutto, il tennis non è scomparso dai videogame lo si deve proprio all’opera degli australiani Big Ant Studios, che insieme all’editore francese Nacon, in effetti un’accoppiata che fa molto grande slam, hanno messo in fila uscite comunque apprezzate dalla community come Ao Tennis 2 e Tennis World Tour 2 di cui Tiebreak rappresenta una importante evoluzione. Una delle frecce nel suo arco viene esplicitata già nel titolo completo Tiebreak: Il gioco ufficiale dell’ Atp e Wta, che fa riferimento alle licenze ufficiali delle due grandi associazioni del tennis professionistico, maschile e femminile. In pratica si traduce nella presenza nel videogame, pubblicato da Nacon alla vigilia degli attesissimi Us Open, sia dei celebri campi in cui si disputano le competizioni del circuito internazionale, sia dei maggiori atleti in attività (accanto a glorie come Roger Federer e Maria Sharapova), una vera rarità per questo genere di produzioni, dove di solito manca sempre qualcosa. Invece qui c’è tutto, compresi gli italiani Jannik Sinner e Jasmine Paolini, realizzati con cura come il resto degli atleti, ciascuno ben riconoscibile fin dalle movenze, a cominciare dal servizio di Rada Nadal. Tiebreak è pieno di dettagli di questo tipo che dimostrano l’attenzione e la passione degli sviluppatori per il tennis che nel nuovo titolo di Nacon trova una riuscita sintesi tra arcade e simulazione: immediato quel che basta, ma dove poi ogni punto non è un semplice scambio e va costruito.
GXT 491 FAYZO (Trust, per Pc e console)
Nel gaming anche l’orecchio vuole la sua parte e, quando si tratta di esports, al di là del maggiore coinvolgimento, delle buone cuffie possono diventare davvero fondamentali, a cominciare dagli sparatutto. Alcuni modelli particolarmente ricercati arrivano a costare diverse centinaia di euro, ma ci sono produttori come Trust che in questi anni sta cercando di diffondere le ultime innovazioni del settore pure nelle fasce popolari. Con un prezzo consigliato di 69,99 euro (si riesce però trovarle persino a meno) l’headset Gxt 491 Fayzo è un esempio perfetto perché, senza spendere troppo, racchiude un po’ tutte le tendenze recenti, dagli aspetti frivoli, come la scelta tra diversi colori (oltre al nero si può optare per il bianco o il porpora), all’anima green (un cavallo di battaglia di Trust, che si vanta dell’uso per l’85% di plastica riciclata e di un packaging studiato ad hoc in cartone certificato Fsc), fino agli importanti traguardi tecnici. Le Fayzo sono cuffie molto versatili grazie al concetto esteso di multipiattaforma che permette non solo di utilizzare le stesse cuffie in vari contesti, sfruttando a seconda del dispositivo diversi tipi di connessione a bassa latenza, bluetooth o wireless (per mezzo di un apposito ricevitore usb a 2,4 GHz), ma addirittura di mantenere un doppio collegamento in contemporanea con gestione indipentende del volume tramite altrettante rotelle. Il caso classico è da un parte la console o il computer, dall’altra lo smartphone, dove si può magari impostare una chat esterna per la squadra mentre si gioca oppure ascoltare musica o ancora fare una telefonata. Una soluzione non scontata nel segmento di riferimento. Tra le altre chicche l’illuminazione rgb (disattivabile) che incornicia un design essenziale e una certa cura per imbottiture e padiglioni, che nascondono potenti driver da 50 mm al neodimio pensati per la modalità virtual sorround 7.1 (sempre a portata di tasto) con cui percepire con precisione da dove provengono i colpi e si trovano i nemici o più semplicemente gustarsi al meglio lo spettacolo dei videogame, ormai sviluppati con in testa non tanto le casse, ma proprio l’idea di indossare cuffie così. Il peso è di 290 grammi anche per via della batteria integrata: si ricarica in circa quattro ore garantendone una ventina di autonomia. La compatibilità wireless è testata per Pc, Playstation e Switch, ma intelligentemente Trust non si è preclusa l’opzione del caro, vecchio jack da 3,5 mm (il cavo è già nella confezione, accanto al microfono rimovibile, altra grossa comodità), che praticamente fa funzionare le Fayzo anche con tutto il resto, Xbox compresa (si attacca direttamente al joypad).
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