ONLINE - Generazione bit
Per alcuni è per via dell’ennesima replica di una commedia che danno in tv. Una poltrona per due o Mamma, ho perso l'aereo. Magari i Gremlins. Molti videogiocatori si accorgono invece che sta arrivando il Natale perché è uscito Call of Duty, un rito su Pc e console dai tempi in cui ci si meravigliava davanti ai primi Modern Warfare, il capitolo che una ventina d’anni fa ha traghettato il pubblico del digital entertainment in una nuova generazione del gaming. Questa settimana tocca a Call of Duty: Black Ops 7 ravvivare a modo suo lo spirito del Natale, attraverso cioè battaglie e sparatorie che sono ormai un classico del multiplayer. Pare proprio che l’anima online del titolo stia prendendo il sopravvento sul resto. Dopo l’esperimento di Black Ops 4, Treyarch ci riprova confezionando per il ritorno della serie campione d’incassi di Activision un pacchetto all inclusive in cui si inserisce anche una campagna sui generis.
La si può giocare da soli, ma risulta totalmente sviluppata attorno alle dinamiche co-op al punto da restituire un effetto straniante senza compagni in carne e ossa (nessun bot a sostituirli), fondendosi sempre più con altri aspetti live service del videogame, dalla modalità a round Zombi al battle royale Warzone, sorta di filo conduttore per l’intero design di Black Ops 7. Al di là dell’immaginario futuristico, che anche a livello di trama – sequel diretto di Black Ops 2 con lo stesso protagonista, David Mason, adesso a capo della Specter One, un’altra squadra di elite, sulle tracce di un vecchio nemico - insiste sulla fusion tra reale e virtuale introducendo scenari allucinati e mostruosità assortite, addirittura boss di fine livello accanto a barre, statistiche e potenziamenti, si assiste a un amalgamarsi dell’esperienza dove tutto si dimostra propedeutico a entrare in sintonia con la vibe della community che ha eletto Call of Duty re dei deathmatch. Obiettivo: farci collegare insieme e rimanere più a lungo possibile connessi.
Le partite sono un enorme luna park all’insegna delle scariche di dopamina in cui si viene sballottati continuamente, tra incessanti quanto spettacolari stimoli audiovisivi e un’azione, il famoso gunplay, mai così veloce, esagerata, frenetica. A questo giro il lavoro di Treyarch, uno degli studi principali che a turno si alternano alle redini dei vari episodi e al quale si deve già, oltre al filone fantascientifico dei Black Ops, la popolarissima modalità Zombi diventata un fulcro della saga, si è concentrato a ritoccare gli elementi più profondi del dna dei Call of Duty, rielaborando ed evolvendo ulteriormente il concetto di Omnimovement che rende gli scontri un flusso ininterrotto di momenti esaltanti. Non c’è una pausa. Si salta, si corre (anche sui muri), si scivola, si spara in ogni direzione. Ed è tutto progettato nei minimi dettagli per funzionare con precisione e creare quel ritmo coinvolgente da cui non ci si stacca più. Una sorta di Las Vegas degli sparatutto che mette la sua idea di gameplay sopra ogni cosa.
Black Ops 7 si configura come un capitolo di rottura che vuole porre in primis le nuove fondamenta per il feeling dei Call of Duty armi in pugno, strizza l’occhio all’esibizione di abilità della fanbase hardcore, si lascia alle spalle molto del suo passato fino a spingersi a cambiare per certi versi la propria natura: il single player sacrificato sull’altare co-op, il debutto dell’endgame che rigetta la cesura dei titoli di coda facendo proseguire all’infinito il gioco sul modello degli mmo. Sparisce pure il selettore di difficoltà in favore di un sistema che costringe chiunque a impratichirsi e a imparare bene le regole di ingaggio, perché il tasso di sfida della campagna – ancora di più una palestra in vista del tipo di competizione che si trova su internet – è fisso e tutt’al più viene ricalcolato in automatico essenzialmente a seconda del numero di partecipanti, quindi al massimo cresce e non scende, anche se dietro i successi si nascondono spesso i segreti di un team affiatato. Call of Duty è morto, viva Call of Duty.
Se fare all-in sull’online sia una definitiva scelta di campo o una tappa in un disegno più grande lo si capirà andando avanti. D’altronde il grosso dei ricavi oggi proviene da lì e Call of Duty rappresenta una delle serie per antonomasia che hanno portato miliardi di dollari nelle casse del digital entertainment. Dopo l’ingresso di Activision Blizzard nell’orbita di Microsoft avvenuto nel 2023, Black Ops 7 sancisce forse l’inizio di una nuova era. Disponibile pure nei tradizionali formati, anche per Pc e Ps5, il videogame costituisce il fiore all’occhiello dell’offerta del Game Pass Ultimate, l’abbonamento premium (26,99 euro al mese) di Xbox che permette di giocare a un’ampia selezione di titoli senza acquistarli e ottenere altri vantaggi, sulla scia un po’ della rivoluzione di Netflix.
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