Valtarese arrestato
La moglie e la suocera avrebbero dovuto morire nell'incidente stradale che aveva pianificato. Il progetto, però, è andato in fumo e chi l'aveva architettato adesso si trova nel carcere della Spezia, in attesa di comparire davanti al giudice per le indagini preliminari per l'udienza di convalida dell'arresto che dovrebbe avere luogo domani.
Nicola Zangani, 46enne di origini valtaresi, è finito, infatti, in manette domenica pomeriggio con l'accusa di tentato omicidio.
L'uomo, un tempo imprenditore nel settore dei trasporti ma ora impiegato, che vive da tempo a Sarzana, avrebbe chiesto a un suo conoscente 67enne, che in passato aveva avuto qualche problema con la giustizia, di uccidere sua moglie, da cui si era separato, e la madre di lei. Il movente sarebbe stato economico. Sperava, infatti, di mettere le mani sull'eredità.
Per compiere il doppio femminicidio, «un lavoretto pulito» lo avrebbe definito il mandante, il killer avrebbe incassato trentamila euro. Diecimila subito e il resto a delitto concluso.
Qualcosa, però, fortunatamente per le due donne, nel piano è andato storto. Sarebbe, infatti, stato proprio l'uomo scelto dal 46enne come sicario a raccontare tutto ai carabinieri di Sarzana, che hanno così arrestato il mandante.
Ma come avrebbero dovuto morire la ex moglie e la madre di lei? Il 46enne aveva pianificato tutto fornendo al 67enne scelto per fare il «lavoro sporco» moltissimi particolari sulle abitudini e gli spostamenti di madre e figlia. Per sbarazzarsi di loro e intascare il denaro avrebbe scelto di architettare un incidente. In pratica, il 67enne avrebbe dovuto speronare con la sua auto quella delle due donne e farla uscire di strada. Il mandante avrebbe anche scelto, compiendo alcuni sopralluoghi insieme a quello che fino all'ultimo ha creduto suo complice, il punto esatto, un tratto di strada di montagna in Lunigiana, dove manca il guard-rail.
In quell'incidente le due donne avrebbero dovuto trovare la morte. L'obiettivo era di fare in modo che la tragedia fosse frutto di un incidente Ma qualcosa non ha funzionato. L'uomo che avrebbe dovuto provocare l'incidente mortale non se la sarebbe sentita di commettere un'azione tanto grave. Scrupoli che avrebbe a più riprese comunicato al mandante stesso.
Avrebbe perciò raccontato tutto ai carabinieri di Sarzana che, per prima cosa, hanno messo sotto sorveglianza le due donne. Domenica pomeriggio, infine, quando il mandante ha incontrato il sicario a Falcinello, una frazione del comune spezzino, per dargli un acconto, sono spuntati i carabinieri. Al momento della consegna dei soldi, gli uomini dell'Arma, in ascolto grazie a microspie, sono usciti allo scoperto e hanno arrestato il 46enne.
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