Verso Alessandria
I problemi in casa Parma non mancano, tra assenze e squalifiche. E in più, proprio ieri, da Alessandria arrivano notizie di positività al Covid di un componente del gruppo squadra. Ci mancherebbe solo questo. Meglio pensare ai novanta minuti che i crociati disputeranno al «Moccagatta», non con Beppe Iachini in panchina ma con il suo secondo Giuseppe Carillo.
Perché, forse non c'è nemmeno bisogno di ricordarlo, Beppe Iachini, espulso domenica dal pessimo Santoro, ha rimediato due giornate di squalifica. Il Parma ha fatto ricorso ma difficilmente sarà accolto. Così domani ma probabilmente anche per Santo Stefano al Tardini (contro il Crotone) il Parma è nelle mani di Carillo. Che è sempre stato al fianco di Iachini, sin dai tempi dell'esperienza di Cesena (2002).
Da lì è iniziata una esperienza comune ormai ventennale. Basata sulla conoscenza diretta: entrambi sono di Ascoli ed entrambi hanno la stessa filosofia. Basata su tre parole: lavoro, lavoro e lavoro. Chi li conosce li definisce la coppia «perfetta», Iachini forse più focoso in campo, Carillo più riflessivo. Insomma si completano. Nonostante questo «vivere» calorosamente la partita di Iachini, non è che Carillo lo abbia dovuto sostituire poi tanto: in vant'anni solo alcune volte che si contano sulle dita di una mano.
Ecco perché alla fine è giusto presentare anche Carillo, il secondo di Iachini, arrivato a Parma in punta di piedi con il solo obbiettivo di riportare in alto i crociati. La lunga esperienza di Carillo lo ha portato a interpretare il ruolo di «secondo» al passo con i tempi. All'inizio della collaborazione con Iachini, Carillo, come quasi tutti gli allenatori in seconda, si impegnava nella tecnica e nella tattica ma anche nell'analisi degli avversari (ricordate, c'erano ancora i vhs) e così via.
Un impegno severo
E la storia di Carillo, al fianco di Iachini, è una storia di grande dedizione e sacrificio: alcune indiscrezioni (più che credibili) parlano di ritrovo, in questo caso al centro sportivo di Collecchio, alle 6 di mattina e poi lavoro interrotto solo da due pause, per il pranzo e per la cena, sino alle 22. Insomma la filosofia lavoro, lavoro, lavoro non è composta solo da tre parole ma da molti fatti. Insomma la sensazione è che primo o secondo, nel senso di allenatori, non cambi tanto, almeno per la squadra.
Parma nel cuore
Va detto che il legame di Carillo con Parma è iniziato prima di questa avventura calcistica. E non per motivi «pallonari». La figlia di Carillo infatti studiava al nostro Conservatorio e lui spesso l'ha raggiunta imparando a conoscere la nostra città. Ed ora anche questa avventura calcistica al fianco appunto di Iachini. Dove naturalmente non è solo.
Gli altri collaboratori
Oltre al secondo Carillo, lo staff di Beppe Iachini è completato dal preparatore atletico Fabrizio Tafani, con lui dai tempi del Piacenza e dal collaboratore tecnico e match analist Vincenzo Mirra. Della «vecchia» gestione sono rimasti i due preparatori dei portieri e pochi altri.
Di certo il lavoro da fare, e non solo per Iachini, è tanto: il Parma deve ritrovare forza, coraggio, attenzione, concentrazione, condizione psico-fisica insomma. La speranza è che gara dopo gara si vedano dei miglioramenti, come è accaduto nell'ultima partita. E con Iachini squalificato domani (e probabilmente anche tra otto giorni) tocca a Carillo. Che è l'alter ego di Iachini. E va bene così.
Sandro Piovani
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