Lettera al direttore
Gentile direttore,
mi consenta di esprimere qualche valutazione in merito alla prossima elezione del Presidente della Repubblica.
L'impressione è che tra i partiti regni la confusione , le idee e le strategie sono assenti, sembra che che le direttive vengano dall'esterno, più che dai partiti stessi. Vediamo, iniziando da FdI, la Meloni vorrebbe essere alle prossime politiche il premier, ma perché questo avvenga Draghi o diventa il Presidente della Repubblica o potrebbe rimanere lui e addio sogni di gloria; Salvini poiché tiene il piede in due scarpe, fa sapere chiaramente che vorrebbe Draghi sempre a Palazzo Chigi e, dunque, pugnalata alle spalle della Meloni; e pensa di essere lui, «l'amico», il presidente del Consiglio alle politiche prossime.
Berlusconi come candidato al Colle sta tessendo una ragnatela di inciuci e potrebbe riuscirci, forte del fatto che se mancassero i voti del centrodestra si vendicherebbe e addio unità del dentrodestra e perdita alle politiche per lo spostamento verso il centro di FI. Candidata donna sarebbe opportuna, solo che se viene eletta una donna vorrebbe dire che Berlusconi viene fatto fuori e che alle politiche se il centrodestra vincesse, Draghi verrebbe gettato alle ortiche con conseguente caos per il Pnrr, i mercati, la credibilità e la Ue che ci taglia i fondi.
Credo sia Draghi l'unica scelta ragionata, anche perché per sette anni sarebbe garante di stabilità e non per un solo anno! Manca il giudizio del centrosinistra, ma qui scarsità di idee e per non avere Berlusconi presidente (a proposito, l'alto profilo morale?) andrebbe bene una donna, oppure Draghi, che è meglio, ma qui c'è l'incognita di Renzi che sembra essere ancora una volta l'ago della bilancia.
Conclusione, saranno probabilmente i poteri forti a decidere, speriamo bene.
Traversetolo, 10 gennaio
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