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Chiuso un mercato disarmante: Iachini seduto su una polveriera

Chiuso un mercato disarmante: Iachini seduto su una polveriera

di Paolo Grossi

01 Febbraio 2022, 03:01

Si sapeva che quello di gennaio è un mercato ostico, insidioso anche, perché la voglia di rimediare alle magagne può spingerti a ulteriori errori. Ma francamente ci riesce difficile comprendere la linea di ragionamento seguita dalla dirigenza per rinforzare il Parma annaspante di questa prima metà di stagione. Nell'ultima giornate di mercato ci saremmo aspettati almeno un bel centrocampista, per non dire due, tanto per stare nel sicuro. A noi di una certa età hanno sempre insegnato che è il centrocampo il reparto che regola la squadra. E se, come accade quest'anno, l'attacco non è ispirato e la difesa è poco coperta forse bisogna cercare le cause in mezzo al campo. A Parma sono invece approdati (lasciando perdere per carità di patria i carneadi olandese e francese, che abbiamo già dato in abbondanza con profili del genere) due esterni in arretrato di condizione: Rispoli si allenava fra amici da svincolato e Costa era fuori lista al Napoli. Un centrocampista, questo sì, Cassata, ma reduce da un lungo stop per infortunio e anche lui fuori lista al Genoa, e due attaccanti. Simy e l'arrivo dell'ultim'ora Pandev. Quest'ultimo ha scatenato, a causa dei suoi 38 anni, l'amara ironia dei tifosi crociati. Ma il problema non è certamente lui, giocatore dalla classe cristallina e anche integro fisicamente come attestano le 20 presenze (7 da titolare) nel Genoa quest'anno. Almeno lui sarà pronto all'uso e se si troverà davanti qualche più giovane compagno, vorrà dire che diventerà una super risorsa a gara in corso.
Già, perché tra i tanti paradossi di questo Parma che sta facendo figure barbine c'è anche quello che pur avendo di gran lunga la rosa più preziosa della B, quando entrano le riserve il livello si abbassa e gli avversari prendono il sopravvento. Ecco, Pandev in questo senso potrebbe dare una mano a tenere alta la qualità in campo, cosa che ad esempio non è riuscita domenica a Bonny, Coulibaly, Tutino e Cassata.
No, il problema non è certo Pandev, come non lo è Vazquez. Sono giocatori tecnicamente fuori luogo in serie B, solo che bisogna cucirgli attorno una squadra adeguata a far emergere le loro qualità nella battaglia dei tanti avversari-peones che gli mordono le caviglie.
I problemi veri sono altri due: un centrocampo esangue e la moltitudine di giocatori, (in alcun caso pseudo-tali) rimasti a Collecchio. Iachini avrà le mani nei capelli, pardon, nel cappellino, al pensiero di ritrovarsi, mentre si gioca sempre in undici, a lavorare con sette attaccanti più Correia, mentre in mezzo magari dovrà (o peggio vorrà) continuare a propinarci Sohm.
Scelte indecifrabili dunque, e chissà che, diradata dalle partenze di Sepe, Siligardi e Iacoponi, la pattuglia degli esodati, indecorosa barzelletta che ha fatto ridere tutta l'Italia calcistica, non si rimpolpi prossimamente.
Resta poi da vedere quale budget fosse stato stanziato per rendere più competitivo il Parma. La sensazione è che dopo la sbornia di fregature rimediate dai Krause nelle prime due sessioni di mercato affrontate, già dall'estate e soprattutto in questo gennaio i cordoni della borsa siano stati tirati. Scelta anche strana vista la classifica e l'ambizioso e costoso progetto per il nuovo stadio.
A orecchio diremmo che questo Parma oggi ha poche chance di centrare la promozione come si prefiggeva in estate, Porgiamola pure come sfida che saremmo lieti di perdere a un gruppo sin qui poco a suo agio nel clima battagliero dei cadetti. Finché c'è vita c'è speranza, ma anche nel calcio fare troppe cose alla rovescia non aiuta di certo.
Paolo Grossi

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