Terremoto a Neviano
Molti stavano guardando Sanremo e hanno fatto un salto sul divano. Non però per la stecca del cantante di turno ma per quella botta arrivata da sotto terra. Che dalla zona di Neviano degli Arduini si è allargata verso Parma facendo sobbalzare le persone anche nelle provincie vicine.
Ore 23.37: questo il momento in cui martedì la terra ha tremato e secondo i sismografi si è trattato di una scossa di magnitudo 3.7 con epicentro alla notevole profondità di 47 chilometri.
«Questo è un dato molto importante perché la profondità riduce di molto le possibili conseguenze», spiega Valentino Straser, geologo e ricercatore esperto di fenomeni tellurici. Infatti, la scossa, pur avendo creato comprensibile paura non ha provocato alcun danno alle cose e non ci sono stati neppure i consueti fuggifuggi dalle case.
Ma ulteriore preoccupazione è nata quando ieri mattina, con epicentro nella stessa zona, una seconda scossa è stata registrata con una magnitudo di 2.4 e una profondità appena inferiore alla prima. E molti hanno così temuto di doversi rassegnare ad un futuro cadenzato da uno sciame di scosse di assestamento.
«In realtà credo che non sarà così - prosegue Straser. - Il terremoto dell’altro ieri, è il più forte degli ultimi dodici anni, secondo solo a quello del dicembre 2008. Rispetto a quell’evento tellurico, che venne anticipato da un terremoto di magnitudo 3.4 e produsse una lunga sequenza sismica caratterizzata, il sisma della mezzanotte di martedì si è originato alla profondità di circa 47 chilometri e rappresenta il maggiore dei terremoti avvenuti negli ultimi trent’anni. Si tratta, quindi, di un evento nuovo che coinvolge probabilmente le radici di quel tratto di Appennino, ancora in fase di edificazione».
Un evento nuovo, si potrebbe dire, che potrebbe ricordare, nelle sue manifestazioni, una molla che dopo essersi a lungo caricata di colpo libera la sua energia. Lo fa, appunto sotto forma di una scossa: ma poi per averne una seconda o una terza occorre che la molla virtuale abbia il tempo di caricarsi di nuovo. E nessuno è in grado di prevedere quanto tempo sarà necessario perché si verifichino le condizioni.
«Tra l'altro occorre ricordare che Neviano degli Arduini si trova in una zona sismica di livello basso: e questo significa che storicamente è sottoposta a scuotimenti modesti e i terremoti nella zona sono generalmente a carattere strumentale, solo talvolta avvertiti dalle persone ma senza però causare danni. Bassa intensità non vuole dire bassa fraquenza però: la zona pedecollinare compresa tra i paesi di Vetto, Neviano e Langhirano, è stata colpita da sciami sismici anche negli ultimi decenni, come nel caso della lunga scia di terremoti che si è protratta dall'otto al 19 settembre 2011. Ma sempre con magnitudine limitata.
lu.pe.
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