FIDENZA
L’allarme al 112 è arrivato nel cuore della notte da via Malpeli, in pieno centro storico, dove alcuni residenti hanno udito un rumore di vetri infranti.
Quando si sono affacciati alla finestra di casa, hanno notato un uomo che si stava infilando nella loro macchina, parcheggiata lungo la strada. Attivati i carabinieri, i proprietari della vettura, in attesa dell’arrivo della pattuglia, sono scesi e quando si sono avvicinati al mezzo, hanno visto l’uomo che stava rovistando nel portaoggetti. Ma lui, quando li ha notati, invece di darsi alla fuga è sceso dall'auto e li ha affrontati, maneggiando un oggetto metallico. Li ha pure minacciati, tentando anche di sferrare loro calci e pugni.
Quando è arrivata sul posto la pattuglia dei carabinieri, l’alterco era ancora in corso: i militari, senza indugio, hanno immediatamente fronteggiato e disarmato lo sconosciuto, vincendo le sue resistenze e riuscendo a caricalo sulla gazzella, senza che nessuno riportasse conseguenze. I proprietari della macchina, nella notte, hanno sporto denuncia per tentata rapina e danneggiamento. I militari hanno trasferito in caserma l’uomo, dove, anche qui, ha continuato a causare problemi per tutta la notte, con urla, schiamazzi, insulti continui. Per riuscire a identificare l’uomo è stato necessario ricorrere alle impronte: è risultato essere un magrebino, quarantenne, in Italia, senza fissa dimora e con un ricco palmares di precedenti. Nel frattempo, dall’ispezione di una valigia che aveva con sé, i carabinieri hanno rinvenuto effetti personali, documenti e un portafoglio, riconducibili a un residente nel piacentino, il quale, contattato nella notte, ha riferito di essere stato vittima del furto del proprio borsello e della valigia sul treno, nel pomeriggio del giorno precedente. Felicissimo per la bella sorpresa, il piacentino si è messo subito in viaggio per Fidenza, per recuperare i suoi documenti e oggetti.
Al termine di tutti gli accertamenti, il cittadino magrebino è stato arrestato per rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale. Intanto anche se era da considerarsi innocente fino a sentenza passata in giudicato e doveva rispondere altresì delle accuse di ricettazione e del rifiuto di fornire dati utili alla identificazione, ieri il pm ne ha disposto la carcerazione.
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