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Nel 2021

Cinema, mai così pochi spettatori

Cinema, mai così pochi spettatori

di Filiberto Molossi

19 Febbraio 2022, 03:01

Un'emorragia che non si ferma, una discesa senza freni: nella speranza che, ritrovata un po' di normalità, quest'anno, pur lentamente, si ricominci, finalmente a rivedere la luce. Se gli incassi degli ultimissimi giorni - l'ottima partenza di «Uncharted», il buon comportamento di «Assassinio sul Nilo», ma anche l'interesse che scalda il cuore per film d'autore come «Ennio» e «After love» - sembrano testimoniare le prove generali di un'agognata ripresa, va però detto che quello trascorso va archiviato come l'annus horribilis del cinema in Italia. Parma compresa. Inutile appellarsi al «peggio di così non può andare» di un 2020 partito benissimo ma letteralmente travolto dalla pandemia: se allora gli spettatori nelle sale cittadine erano stati 237mila - ben il 72% in meno rispetto al 2019, ultimo dato pre Covid - l'anno scorso (con gli schermi che da 22 sono scesi a 21 per la chiusura dell'Edison) hanno scelto il grande schermo in appena 212mila. Persi per strada, in un 2021 martellato nei mesi migliori del cinema dall'emergenza (tra chiusure e lo spauracchio Omicron che a letto e in quarantena ne ha messi tanti) circa 25mila spettatori. Di conseguenza, modesto anche l'incasso complessivo: 1.561.856 contro i 1.700.272 del 2020, anno, come detto, di per sé funesto. Va ricordato però che non entrano nel conteggio - perché la loro politica è di non comunicarli - i dati dei film Netflix: e certamente «E' stata la mano di Dio» di Sorrentino di gente al cinema ne ha portata...

Determinante però nel 2021 la chiusura delle sale per quasi quattro mesi: anche se la riapertura, a partire dal 26 aprile, con ottimi titoli, faceva ben sperare. Ma prima le pur sopportabili restrizioni (distanziamento, mascherine), poi l'obbligo di Green pass e Super Green pass, infine sopratutto, come detto, il numero altissimo e preoccupante dei contagi nei mesi freddi, ha fatto desistere anche molti appassionati dall'idea di tornare in sala.

Tanto che la nostra città, per anni nella top ten dei centri dove si staccavano più biglietti, perde posizioni in questa speciale graduatoria: undicesima nel 2019, dodicesima nel 2020, Parma si ritrova adesso al 16° posto in Italia tra le città dove si va di più al cinema. Vero che è superata da enormi multiplex di piccoli paesi che attraggono gli spettatori di aree vastissime (Limena, Azzano San Paolo...), ma certo è che altre città di provincia come Modena (nona) e Brescia (straordinariamente quinta) fanno decisamente meglio.

Recuperare il pubblico perduto in questi due anni non sarà facile: il cambiamento delle abitudini e l'offerta sempre più invasiva delle piattaforme renderà difficoltoso tornare ai livelli pre pandemia. Ma l'obiettivo anche per i cinema di Parma è resistere: e invertire la tendenza. In questo senso, soprattutto per i due multisala, il ritorno - a partire dal 10 marzo - della vendita e consumo di cibo e bevande nei cinema darà una mano. La parte del leone però la dovranno fare i film: e la comunicazione.

Per quanto riguarda infine i titoli più visti, poche sorprese: la top 5 locale, con «Spider-Man» largamente in testa (lo hanno visto solo nel 2021 oltre ventimila parmigiani) ricalca in tutto e per tutto quella nazionale.

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