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CARO ENERGIA

Teleriscaldamento: bollette raddoppiate

Teleriscaldamento: bollette raddoppiate

di Luca Molinari

24 Febbraio 2022, 03:01

Il caro bollette pesa di più per i 60mila parmigiani allacciati alla rete del teleriscaldamento. Il governo ha deciso di calmierare il prezzo del gas, ma non ha toccato (almeno per ora) i costi del teleriscaldamento. Una dimenticanza che costerà molto cara a migliaia di famiglie parmigiane, così come nel resto d'Italia.

Gli aumenti in bolletta

Quest'anno a Parma una famiglia tipo pagherà in bolletta esattamente il doppio rispetto allo scorso anno. Prendendo come esempio il mese di gennaio, chi spendeva 263 euro nel 2021, quest’anno spenderà 535 euro, proprio per l’effetto dell’aumento esponenziale del prezzo del gas metano e delle mancate detrazioni fiscali.

Il paragone con il gas

Per la spesa annuale del gas una utenza media di Parma, se non ci fossero stati benefici fiscali, avrebbe pagato 1.267 euro nel 2021 con un incremento di 252 euro rispetto ai 1.015 euro spesi nel 2020. Con i benefici fiscali, invece, ha pagato 1.166 euro, riducendo di circa 100 euro gli aumenti.

Per la bolletta del teleriscaldamento, invece, non essendo stati previsti benefici fiscali, si passa direttamente dai 1.000 euro del 2020 a 1.249 del 2021 con un incremento di 249 euro.

L'incremento dei prezzi

Nel 2021 la materia prima del gas ha subito un incremento del prezzo medio del 380 per cento rispetto al 2020 mentre, se si considera la media rispetto al 2019, l'aumento si attesta al 220 per cento: il prezzo del gas è quindi triplicato.

Ad acuire ulteriormente i problemi è stata la curva di crescita dei prezzi, aumentata in maniera esponenziale da gennaio a dicembre 2021. A questo si è aggiunta la quota carbon tax, che è più che raddoppiata, passando da 33 euro a 79 euro la tonnellata.

Questi due fattori hanno determinato un aumento del prezzo medio del gas per il cliente domestico che, nel mese di gennaio, si è attestato a 137 centesimi al metro cubo (di cui 97 centesimi per la materia prima. Un costo che pesa per il 70 per cento all'interno della bolletta). A gennaio 2021 il costo in bolletta era invece pari a 70 centesimi, la metà (la voce relativa al «prezzo» della materia prima ammontava a soli 25 centesimi), ma questo incremento è stato calmierato da un intervento legislativo che ha ridotto l’Iva dal 22 per cento al 5 per cento. Il governo inoltre ha praticamente azzerato gli oneri di sistema. Nonostante questi interventi, il prezzo è quasi raddoppiato.

Tutte queste manovre fiscali non sono state adottate per il teleriscaldamento (il cui prezzo è indicizzato rispetto al gas metano) e si è determinato un vuoto legislativo. Per aggiunta il teleriscaldamento non ha avuto alcun beneficio fiscale e nemmeno la riduzione dell’Iva, prevista invece per il gas metano.

Le richieste al governo

Iren si è fatta parte attiva rispetto a questa situazione: assieme ad altri attori del settore e all'Airu (Associazione italiana riscaldatori urbani) ha richiesto un emendamento al decreto Sostegni per ridurre l’aliquota Iva per il teleriscaldamento almeno al 5 per cento, ossia al pari di quella che adesso viene applicata sul gas metano.

«La disparità di trattamento a discapito di un sistema che, dal punto di vista ambientale e degli obbiettivi di decarbonizzazione, è storicamente risultato vincente, non è giustificabile - sottolinea in una nota Iren -. Sul gas metano si è avuta una riduzione di 17 punti dell’aliquota, un provvedimento analogo per il teleriscaldamento è quanto mai necessario ed urgente».

Un bonus per le famiglie

Oltre alle rateizzazioni e a quanto già messo in campo, Iren è attualmente al lavoro per capire come attivare, d’intesa con i Comuni e gli enti preposti, misure di sostegno a famiglie in difficoltà che usufruiscono del teleriscaldamento, in modo da poter prevedere anche per loro agevolazioni analoghe a quelle già previste dal Governo in materia di luce e gas. «Vogliamo adottarlo a nostre spese - ha annunciato l'ad di Iren Energia Giuseppe Bergesio - per attenuare l'effetto dei rincari sulle famiglie a basso reddito».

Luca Molinari

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