Tribunale
Si era presentato come il principe azzurro, ma più che una favola le fece vivere un incubo. Una storia durata quasi due anni a base di botte, minacce e offese, a lei e al figlio avuto da un precedente matrimonio, fino a quando la donna non ha avuto il coraggio di dire basta e denunciare. Questo secondo l'accusa e secondo il giudice Giuseppe Saponiero che per maltrattamenti in famiglia ha condannato in primo grado a due anni e 4 mesi di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 10mila euro un sessantenne di origini venete dopo che il pm Lino Vicini a carico dell'imputato aveva chiesto una pena di due anni e mezzo.
Era bastata una quarantina di giorni di relazione, perché l'uomo si trasferisse in casa di lei, nell'Oltretorrente. Lui si era spacciato per artista e uomo d'affari. Disse alla donna, una badante moldava, che avrebbe fatto cambiare vita a lei e al suo bambino di dieci anni. Ma presto cadde la maschera. L'uomo - sempre stando alla ricostruzione processuale - avrebbe davvero fatto cambiare vita a colei che gli aveva aperto le porte del cuore e di casa: ma in peggio, e nel giro di pochi mesi. Sembra che fossero due i motivi di continua tensione: il bisogno di soldi dell'«affarista» e la sua gelosia nei confronti della donna di una 15ina di anni più giovane di lui. Ma anche una semplice disattenzione del ragazzino bastava a farlo imbestialire, e allora erano dolori anche per lui.
Presto le liti presero a succedersi sempre più frequenti, sempre più violente: le sberle dei primi tempi lasciarono il posto ai pugni in testa, alle tirate di capelli, alle strette al collo (in un'occasione, in contemporanea alla compagna e a suo figlio, dopo aver sbattuto entrambi sul letto, proferendo una serie di minacce di morte). Nessuna tregua, fino a quando la donna non è riuscita ad allontanare di casa il suo persecutore, per denunciarlo, dopo che lui s'era rifatto vivo un paio di volte per riallacciare il rapporto. Poi, il sessantenne è sparito nel nulla un paio di anni fa, insieme con uno smartphone prestato dalla donna che, secondo le accuse, si sarebbe guardato bene dal restituire.
rob.lon.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata