La Gazza Ladra
Oligarchia: forma di regime politico in cui il potere è nelle mani di pochi, eminenti per forza economica e sociale. Così recita la Treccani e così sembrerebbe essere la “cricca” dei “viciniori” dello zar Putin, al quale il mondo intero (non proprio tutto tutto, ma una buona fetta tra meridiani e paralleli proprio sì…) proporrebbe un Tso obbligatorio.
Quindi l’oligarca è un riccone che dalle steppe e dalle dacie si spinge oltre i confini dell’immensa Russia e esporta all’estero capitali e montagne di rubli, che peraltro cominciano a valere manco mezzo soldo di cacio, ma intanto in cronaca, giorno dopo giorno, scopriamo che questi signoroni si dilettano nella pratica della navigazione, pirati del buon gusto, sfacciati nell’esibire simboli di benessere, come gli yacht , lunghi larghi e grossi, che vanno via, un sequestro dopo l’altro come se fossero inseguite da vampiri succhia patrimoni. 530 milioni di euro per lo «Sy A» di tal Andrey Igorevich Melnichenko, sequestrato a Trieste e sottoposto a “congelamento” dal nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza, in base alle sanzioni adottate in relazione alla guerra tra Ucraina e Russia. V’interessasse, va a vela ed è il più grande del mondo: 150 metri, di proprietà di questo signore che pare fosse ad un meeting con Putin nel giorno in cui è iniziata l’invasione alla Ucraina.
C’è poi tal Alexey Mordasov, cinquantenne, patrimonio intorno ai 30 miliardi di dollari, che l’anno scorso comandava la classifica di Forbes quale uomo più ricco di tutte le Russie, cui è stato “sfilato” uno yacht, piccolino, si fa per dire, “solo” 65 metri, valore 65 milioni di euro (un milione al metro, beh, cominciamo con le rateizzazioni?), in porto ad Imperia. Pensare che racconta della sua famiglia che, un tempo, viveva con buoni pasto che davano diritto a 200 grammi di burro e 400 di salsiccia al mese per ogni componente. Vodka Vodka Tatiana Pavlovna !!! Non basterebbero due bottiglie di Vodka per raccontare la mia vita, dichiara il simpaticone, e tra un cicchetto e l’ altro, è pur vero che fa del bene, un milione di euro in aiuti alla regione Sardegna per l’emergenza Covid, lui che in Sardegna ha ben otto ville che, uno dice, ma quando decidi d’andartene un po’ in vacanza, come fai a scegliere in quale magione? Tiri su dal cesto come si fa con l’estrazione del Lotto? Il più sfacciato? Alisher Usmanov, yacht largo come una portaerei, scafo da 156 metri, valore stimato 800 milioni di dollari, villona ad Arzachena: chiatta e casettina sequestrate e pure queste congelate (si fa per fargli sentire il brivido della steppa che dovrebbe essergli familiare? Ma che buoni siamo noi, Occidentali poveri). Non dategli dell’oligarca perché s’arrabbia come un cosacco del Don, preferisce definirsi un “filantropo” che regala perché, dichiara tronfio «nessuno mi ha mai regalato niente», cioè il mondo è stato cattivo con lui, e lui invece c’ha il cuoricino buono e il caviale lo gira a quei poveracci licenziati della sua cittadella navigante, un centinaio d’uomini d’equipaggio per gestire 12 suite e 24 passeggeri, con ponte principale con piscina che manco zio Paperone nuotava così spudoratamente nel denaro, che all’occorrenza diventa un eliporto.
Adesso anche basta se no ci si rovina quel minimo di buonumore che c’è rimasto: invidiosi come siamo (ma anche no, grazie…) proviamo a pensarli, che so, su un pedalò, ecco, che prenda il largo… Non ci sarà storione per tutti, ma qualche cozza gliela possiamo pur concedere… Buona domenica.
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