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Lutto

Addio a Maria Dall'Asta, vicepreside del Giordani: il ricordo dei colleghi

Addio a Maria Dall'Asta, vicepreside del Giordani: il ricordo dei colleghi

di Alessandro Zelioli

17 Marzo 2022, 03:01

Il mondo della scuola piange la scomparsa della professoressa Maria Dall’Asta. Classe 1957, «Franca» (così veniva chiamata dalle colleghe) ha combattuto a lungo contro un male che non le ha lasciato scampo, lasciando nello sconforto il marito Oldenio Bertozzi, vigile del fuoco in pensione, e il figlio Marco, giocatore di rugby.

La professoressa Dall’Asta era nativa di Casaltone di Sorbolo, dove si era sposata nella locale chiesa con l’adorato Oldenio. Da anni la coppia risiedeva a Sant’Ilario d’Enza. Tutti ricordano Maria come un'insegnante preparata e disponibile: una preside sempre aperta al dialogo e al confronto. Laureata in Economia e commercio all’Università di Parma con 110/110 nel 1979, Maria Dall’Asta è stata prima docente di Economia aziendale al «Giordani» e poi nel 1993 come vicepreside. Nel 2007 la promozione a dirigente scolastico nel Polo «Galvani Iodi» e, come reggente dal 2014, anche del professionale «Filippo Re» a Reggio Emilia. Per un biennio è stata anche presidente dell’Associazione degli Istituti secondari, ruolo nel quale si era fatta apprezzare dalle colleghe del «Silvio d’Arzo» di Montecchio. La salma della professoressa Dall’Asta verrà esposta oggi dalle 10, nella Sala del Commiato della Manghi & Mantovani di via Enrico Fermi a Calerno. Stasera alle 20, il rosario nella chiesa di Sant’Ilario d’Enza. I funerali, domani alle 15, partendo dalla Sala del Commiato per la chiesa di Sant’Ilario.

Così la ricordano i docenti dell'istituto Giordani: «Maria Franca Dall'Asta ha collaborato con più dirigenti scolastici, soprattutto con Luigia Coppi, in anni in cui gli istituti professionali stavano cambiando, con l'obiettivo di fornire una formazione non esclusivamente pratico-professionale, ma umana e civile. Maria Franca era in grado di destreggiarsi con estremo equilibrio tra l'innovazione e la necessaria tradizione, sempre mettendo al centro le relazioni umane. Sapeva risolvere i conflitti, a volte inevitabili, tra insegnanti, studenti e dirigenza, sdrammatizzando situazioni problematiche. La sua fermezza e onestà rappresentavano un punto fermo per tutti, compresi il personale amministrativo e i collaboratori scolastici. Anche i suoi rimbrotti erano preziosi, proprio perché rappresentavano una guida sicura nelle relazioni. Era sempre presente e, nello stesso tempo, sapeva dedicarsi alla famiglia, seguendo il gioco del rugby del figlio Marco. Una donna in grado di governare la complessità della vita, del lavoro, delle incombenze familiari e domestiche. Il Giordani ha sentito la sua mancanza, quando è diventata preside a Sant'Ilario d' Enza e le persone che hanno lavorato con lei conserveranno un ricordo indelebile di una persona preziosa che sapeva donare la propria amicizia».

Alessandro Zelioli

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