LUTTO
«Per me era come un figlio» ripete Fabio Olimpio, con la voce rotta dal pianto. È stato lui, mercoledì sera, il primo ad arrivare sul luogo dell'incidente in cui ha perso la vita Niccolò Melis, il ventiduenne di Vicomero che lavorava nella sua autofficina di Baganzola.
Il giovane era a bordo della sua Alfa Mito e stava percorrendo strada Baganzola, all'altezza dell'abitato di Vicomero, quando ha perso il controllo dell'auto e si è schiantato contro un muretto che si trovava nelle vicinanze, morendo sul colpo. Le cause della tragedia sono ancora al vaglio delle autorità competenti, che stanno ricostruendo la dinamica dello schianto. Nel frattempo la vettura è stata posta sotto sequestro e dovrebbe essere effettuata l'autopsia sul corpo del ragazzo per comprendere la causa della morte.
Fabio Olimpio è arrivato sul luogo dell'incidente pochi istanti dopo l'accaduto e davanti a lui si è presentata una scena drammatica. «Quando sono arrivato Niccolò era ancora dentro l'auto e una signora, arrivata pochi istanti prima, stava chiamando il 118 per i soccorsi – racconta, ancora sconvolto -. Non dimenticherò mai quello che ho visto. Niccolò per me era come un figlio; ci eravamo salutati pochi minuti prima in officina. Non riesco a capacitarmi di quello che è accaduto».
Niccolò Melis lavorava nell'autofficina Olimpio da ormai tre anni. «Era innamorato delle auto e della loro meccanica - prosegue -. Amava tanto il suo lavoro, era educato, entusiasta della sua vita e pieno di voglia di fare. Abitavamo vicini e ogni giorno tornavamo a casa assieme».
La sorella di Niccolò, Sabrina, di 26 anni, è distrutta. Ieri è stata la prima dei familiari a scoprire l'accaduto. «Dopo aver fatto visita a mia madre - racconta - mi ero messo in viaggio per rincasare, ma sono rimasta bloccata nella fila di auto che si era formata subito dopo l'incidente. Non vedevo l'auto di mio fratello, ma ho provato subito a chiamarlo sul telefono. Dato che non rispondeva ho chiesto il mio compagno di andare a vedere e di chiedere se l'auto incidentata fosse di colore rosso». «Quando è tornato mi ha detto che l'auto coinvolta era quella di mio fratello- prosegue - subito mi sono precipitata sul posto è ho capito quello che era successo. In quel momento mi è crollato il mondo addosso».
Sabrina ricorda il fratello come «una persona d'oro» e «un grande appassionato di motori. Ci mancheranno il suo sorriso e la sua voglia di vivere». «Aveva la patente da un anno ed era riuscito ad acquistare la sua auto da sei mesi - prosegue -. Ne andava molto orgoglioso».
Sebastiano Linguanti, amico e vicino di casa, non si capacita dell'accaduto. «Niccolò ha lasciato un vuoto incredibile in quelli che lo conoscevano - rimarca -. Eravamo amici fin da bambini; lo ricorderemo degnamente».
Sull'accaduto è intervenuto anche Cristiano Casa, assessore alla Sicurezza. «Da genitore e da rappresentante delle istituzioni, – afferma- a nome anche di tutti i componenti del Corpo di Polizia Locale, faccio le mie più sentite condoglianze ai genitori del ragazzo: un tragico lutto che è un vero dolore per tutti».
Luca Molinari
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