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Il flop di Novavax

Il flop di Novavax

25 Marzo 2022, 03:01

Era stato indicato come il vaccino «amico» dei no vax, quello in grado di abbattere anche gli ultimi dubbi grazie alla sua formula a base proteica. Non è stato così, anzi è stato un vero e proprio flop.

Novavax, o meglio «Nuvaxovid», è rimasto praticamente tutto nei frigoriferi degli ambulatori vaccinali. A Parma e provincia, rispetto alla dotazione complessiva a disposizione in questo momento, ne è stato utilizzato infatti solo un misero 3,2%, cioè 216 dosi rispetto alle 6.600 consegnate nel Parmense. «I numeri non sono stati certo quello che inizialmente ci aspettavamo - conferma la dottoressa Ines Tollemeto, coordinatrice dei centri vaccinali dell’Ausl di Parma - Sul totale delle primi dosi somministrate nell'ultimo mese direi, anzi, che i quantitativi sono decisamente molto bassi».

Dal 28 febbraio scorso, quando è iniziata a Parma la somministrazione di Novavax, alla giornata di ieri sono infatti 356 le prime dosi somministrate con altri vaccini. «Gran parte di chi ha iniziato il percorso vaccinale in questo periodo ha insomma scelto comunque Pfizer o Moderna - conferma ancora la dirigente Ausl - Nonostante abbiamo dato tutte le indicazioni possibili per accedere al nuovo vaccino, con attese molto brevi, la risposta di fatto non c'è stata». Per assicurare a chi ne avesse fatto richiesta l'impiego del Novavax in ambulatorio era stata infatti approntato un canale ad hoc di prenotazione. «Avevamo fissato un paio di giorni a settimana, sia a Parma che a Vaio, ma non abbiamo mai avuto più di una ventina di richieste». E così i numeri sono rimasti bassissimi. Ma nonostante lo scarsissimo «appeal» del nuovo vaccino, l'Ausl assicura che nessuna dose è andata alla fine sprecata. «Anche se il flacone contiene dieci somministrazioni in tutto abbiamo sempre fatto in modo di esaurirle in giornata», assicura la dottoressa Tollemeto anche se tutto questo, alla fine, è stato decisamente agevolato dalla scarsissima affluenza.

Parma comunque è in linea con i dati nazionali. Anzi a conti fatti è una della province che ha fatto più uso del Novavax. In Italia infatti è stato impiegato mediamente solo l'1,6% delle dosi a disposizione. Il vaccino più utilizzato resta il Pfizer che, al momento, vede somministrato il 90% dei preparati arrivati in Italia. In linea anche il dato sull'età di chi ha scelto Novavax: a Parma il 50% delle dosi somministrate è andata alla fascia di età 45-60 anni, il nocciolo duro novax. E guardando infine ai prossimi giorni restano poche, anzi pochissime, le prenotazioni per gli ambulatori di Parma. Alla fine, legge dai tabulati la dottoressa Tollemeto, «sono solo una ventina o poco più».

Giuseppe Milano

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