Fontevivo
Urla, minacce e danneggiamenti. Vivere in quel condominio di Pontetaro, da un po' di tempo, sarebbe diventato un incubo. Lo racconta una persona che abita nello stabile che comprende una decina di abitazioni. A spingerla a parlare con la Gazzetta, facendosi interprete anche del disagio e della preoccupazione di altri che nel caseggiato vivono, i comportamenti di una condomina, le cui intemperanze da tempo avrebbero di fatto cancellato quella quiete che si può trovare soprattutto dietro le mura di casa.
I comportamenti problematici della donna - seguita dai servizi sociali del Comune e segnalata anche ai carabinieri, spesso intervenuti per placarla -, sono iniziati nel settembre scorso, quando la condomina, che abita nello stabile da circa due anni, avrebbe iniziato a urlare a squarciagola frasi minacciose danneggiando anche alcuni lampioni del cortile condominiale.
Inoltre, rientrata nello stabile, avrebbe afferrato degli oggetti scagliandoli contro le porte degli altri appartamenti. Una situazione di grande disagio, che sarebbe stata interrotta solo dall'arrivo dei militari e del 118. Dal racconto emerge anche che si tratterebbe di esplosioni di rabbia, intervallate da periodi in cui la donna ritornerebbe alla calma. Ma una calma apparente. Scene simili si sarebbero ripetute, da quella notte del settembre scorso, continua la spiegazione, «diverse altre volte». Sabato sera, nel condominio è andato in scena uno dei momenti più difficili. «La donna - prosegue il racconto - si è avvicinata alla porta di un residente, urlando pesantissime minacce e picchiando contro l'uscio». La situazione, che nello scorso week end si è poi placata per l'intervento dei carabinieri, comunque, sarebbe al limite, tanto che «un bambino è terrorizzato da questa persona e ha paura a uscire di casa nel timore di incontrarla sul pianerottolo o negli spazi comuni. Qui, c'è in ballo la serenità delle nostre famiglie». Negli spazi comuni sarebbe stato anche levato qualsiasi oggetto, come vasi e quant'altro, per impedire che la donna li possa scagliare contro le porte. Non c'è, comunque, astio nei suoi confronti: «È una persona con dei seri problemi, con cui in passato siamo anche riusciti a parlare. C'è stato un momento in cui sembrava essersi calmata, ma poi, negli ultimi tempi, la situazione è tornata a esplodere. Va certamente aiutata, ma bisogna anche capire che anche noi stiamo vivendo questa situazione infernale da almeno sette mesi».
r.c.
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