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Famiglie e imprese stritolate dal caro energia

Famiglie e imprese stritolate dal caro energia

16 Aprile 2022, 03:01

C'è la signora la cui compagnia fornitrice di gas è fallita: nel subentro di un'altra azienda però le condizioni del contratto cambiano drasticamente e la bolletta «schizza», fuori controllo. C'è il signore che lamenta l'arrivo in contemporanea, nel giro di pochi giorni, di acqua, luce, gas e a volte anche Tari: coincidenze che mettono in crisi le famiglie. Ci sono le le lamentele per gli aumenti che a volte paiono ingiustificati, ma c'è anche la bella storia, positiva ed esemplare, di una giovane coppia che, grazie a sistemi energetici innovativi, riesce a spendere solo 350 euro all'anno per riscaldare la casa.

Queste alcune delle lettere giunte alla Gazzetta di Parma, che ha aperto un canale diretto con i lettori per permettere a tutti di raccontare, in forma anonima o con nome e cognome, la propria situazione, sia con una breve testimonianza scritta o con foto che raffrontano le bollette del 2021 con le prime arrivate nel 2022 per i consumi di gas o energia elettrica.

Le domande saranno raccolte dalla redazione e pubblicate sul giornale cartaceo e sul sito gazzettadiparma.it. Per ogni domanda ci sarà la risposta, firmata dagli esperti di Confconsumatori.

Per la Gazzetta di Parma, infatti, Confconsumatori ha deciso di aprire un canale privilegiato per rispondere direttamente ai quesiti dei lettori. Per inviare segnalazioni, foto e raccontare la vostra storia è già a disposizione un nuovo indirizzo di posta elettronica: bollette@gazzettadiparma.it.

Un aiuto importante per fare chiarezza sui rincari alle stelle e anche per avere consigli su come affrontare i pagamenti e capire le voci riportate in bolletta. Là dove non è chiaro per molti quanto effettivamente costi la materia prima. Così come molti cittadini non hanno ancora capito la differenza dei contratti, quelli a mercato cosiddetto Tutelato e quelli a mercato Libero. Consigli che saranno molto utili anche a chi, avendone diritto, può accedere ai bonus per avere lo sconto in bolletta.

Un'iniziativa sociale per non lasciare soli i cittadini, che spesso lamentano la mancanza di un contatto diretto con i gestori e di dover compilare un modulo a mano per poter fare i reclami. Metodo raramente efficace per avere risposte esaurienti e tempestive.

r.c.

DOMANDA

Buongiorno, invio in allegato la mia bolletta del gas: ho a mio carico il mutuo e adesso questa bolletta del gas, e prendo 1300 euro di stipendio. Andrò a pranzo a casa del signor Iren... Grazie per il servizio, aiuta il morale poter inviare una lamentela.
L.G.

RISPOSTA

Gentilissima,

comprendiamo la sua situazione che, purtroppo, è quella di molte famiglie alle prese con il grande problema del carovita.

La prima pagina della fattura che ci ha cortesemente inviato, tuttavia, non ci permette di fornire una risposta dettagliata poiché non contiene i dati sufficienti alla comprensione di quello che viene fatturato. È necessario prendere visione della bolletta completa, di quelle precedenti e della lettura del contatore per avere un quadro dei consumi e della fatturazione.

Il contratto che lei ha stipulato è nel mercato libero, pertanto il prezzo della materia prima è regolato dall’offerta sottoscritta.

DOMANDA

Buongiorno redazione della Gazzetta di Parma, vivo con mio figlio di cinque anni in un casa di 70 mq. A novembre 2021 ricevo comunicazioni dall'Acquirente Unico Arera (Autorità di regolazione energia) del fallimento del mio precedente fornitore luce e gas Green Network e di essere indirizzata automaticamente sul mercato tutelato luce con il nuovo fornitore Gruppo Iren garantendo così continuità di fornitura, ma a prezzi quasi 10 volte superiori a quelli precedentemente stipulati. Mi attivo immediatamente con gli operatori commerciali del Gruppo Iren per cambiare offerta, ma sia gli operatori telefonici che quelli di sportello Iren non riescono a cambiare offerta causa un problema al loro sistema gestionale che non «è in grado di gestire la mia posizione» (cit), bloccandomi così su tariffa del mercato tutelato variabile ed in continuo aumento e senza possibilità di cambiare né fornitore ne tariffa per almeno quattro mesi. Purtroppo con la fornitura di gas le cose vanno addirittura peggio. Con il fallimento del precedente fornitore Green Network, l'Acquirente Unico Arera comunica che la fornitura gas viene riprotetta ad inizio gennaio sul fornitore aggiudicatario di ultima istanza Hera Com ad una tariffa variabile in continua crescita. Il 13 gennaio 2022 stipulo nuovo contratto telefonico per fornitura gas con il Gruppo Iren alla tariffa di 0.60 standard al metro cubo con validità di due anni che mi metterebbe al riparo da eventuali rincari. La sottoscrizione va a buon fine e pochi giorni dopo ricevo via posta certificata dal Gruppo Iren la conferma della sottoscrizione del contratto di fornitura di gas naturale . Dopo circa due mesi (inizio marzo 2022) dalla sottoscrizione telefonica chiedo aggiornamenti agli operatori telefonici del Gruppo Iren sullo stato della pratica. Due operatori Iren contattati al numero 800.96.96.96 mi dicono che il passaggio alla nuova tariffa e prevista al primo aprile. Purtroppo l'informazione risulta falsa in quanto l'attuale fornitore Hera Com. mi comunica per posta certificata di non avere ricevuto nessuna richiesta trasferimento a mio nome dal Gruppo Iren. Un'operatrice sportello Iren di via Verdi ammette poi che la mia pratica non è mai stata portata avanti da Iren, nonostante sia in possesso di regolare conferma di sottoscrizione di fornitura gas. Chiedo sempre all'operatrice Iren di via Verdi di poter sottoscrivere la stessa offerta a prezzo fisso 0,60 al metro cubo, dato che l' errore non dipende dalla sottoscritta, ma mi viene risposto che ormai quella tariffa è scaduta. La nuova offerta che mi viene proposta prevede un prezzo più alto con i canonici 60 giorni di attesa per Il passaggio. Il c aro luce e gas ha inciso tantissimo a livello economico sulle nostre tasche, almeno 800 euro in più rispetto a novembre - febbraio 2021. Nel mio caso però l'aspetto economico non è stato purtroppo l'unico fattore di crisi e di preoccupazione: i ritardi e la negligenza, le risposte superficiali degli operatori di Iren mercato hanno ostacolato la possibilità di poter scegliere tempestivamente una soluzione sul mercato a prezzi migliori. Il contratto di fornitura gas sottoscritto correttamente a gennaio ad un prezzo fisso di 0.60 smc mi avrebbe difeso dai folli rincari gas della guerra Russia e Ucraina, ma così non è stato.

Una lettrice

RISPOSTA

Gentilissima signora,

la procedura automatica prevista da Arera per garantire all’utente di non vedersi interrotta la fornitura in caso di «problemi» del proprio gestore, prevede proprio che la fornitura sia automaticamente presa in carico dal gestore di «ultima istanza».

Successivamente l’utente può scegliere il fornitore che meglio soddisfa le proprie esigenze.

Il passaggio effettivo tra vecchio e nuovo gestore non è però immediato; solitamente decorre un periodo da uno a due mesi. I cambi venditore (switching) vengono eseguiti di norma il primo giorno di ogni mese; se il nuovo venditore attiva la procedura di switching entro il giorno 10 di un dato mese, il cambio decorrerà dal primo giorno del mese successivo, altrimenti slitterà di un ulteriore mese.

Se chiamiamo il call center del fornitore uscente, l’operatore continuerà a rilevare che siamo loro clienti fino al passaggio formale dell'utenza. Analogamente, se chiamiamo il servizio clienti del nuovo fornitore non ci troverà tra i clienti per la stessa ragione.

Per poter dare una risposta compiuta è necessario prendere visione della documentazione relativa ai contratti sottoscritti, analizzare le date delle comunicazioni e il comportamento degli operatori.

Una verifica che può intanto fare oggi (avendo già superato la data del primo aprile) è quella di chiamare il presunto nuovo gestore e verificare presso di lui se il passaggio è avvenuto.

DOMANDA

Ciao Gazzetta,
vi scrivo con piacere per raccontarvi la nostra storia.
Siamo una giovane coppia, un ingegnere e una laureata in marketing, abbiamo trent'anni e una bambina di quasi uno.
Abitiamo in una piccola frazione di Salsomaggiore dal 2019 dove, dopo circa due anni di ristrutturazione, siamo entrati in casa.
Qui inizia la storia: abbiamo comprato una casa abbastanza distrutta, isolata dall'urbanizzazione di massa, per capirci, non abbiamo accesso al metano.
Appena comprata andava rapidamente deciso come sviluppare tutto il lavoro di ristrutturazione: brevemente, abbiamo optato per una spinta coibentazione di circa 12 cm sulle pareti verticali e trenta su quelle orizzontali, abbiamo montato un sistema di ricircolo meccanizzato dell'aria con recuperatore di calore e, (questa scelta ci è stata contestata da tutti i inizialmente), montato una caldaia a legna da circa 15 chilowattore.
Risultato? Senza scherzare scaldiamo una casa di 300 mq a 21-22 gradi con circa 35 quintali di legna annui, acqua sanitaria compresa, 350 euro più o meno.
Si, circa 29 euro mensili, e basta!
Ora, questo è il nostro esempio, ovvio che non può essere replicato ovunque per via di spazi e via discorrendo, tuttavia dovrebbe essere preso come spunto creativo per tutti coloro che in questo difficile momento devono decidere se continuare a affidarsi a fonti fossili o cambiare prospettiva.
Ovviamente non ci siamo fermati alla legna, abbiamo anche montato pannelli fotovoltaici per compensare una pompa di calore per non usare legna nelle giornate di sole invernali e non ci fermeremo qui, l'obbiettivo è di cambiare segno alla pur piccola spesetta mensile!

M.G.

RISPOSTA

Gentilissimo signore,

concordiamo con lei che esistono molti accorgimenti e comportamenti per abbattere notevolmente i costi energetici di casa.

Il 6 aprile scorso, le 20 associazioni dei consumatori riconosciute, unanimemente, hanno tenuto un’assemblea pubblica, a cui hanno partecipato parlamentari e varie autorità di settore (link: https://youtu.be/nq6TBNBYb2g). Abbiamo avanzato richieste e presentato proposte al Governo per ridurre l’impatto dell’aumento dei prezzi sui bilanci familiari e tutelare gli utenti, specialmente i più deboli, con misure come la proroga della scadenza delle rateizzazioni delle bollette e sospensione dei distacchi delle utenze, per esempio, e per revisionare strutturalmente le politiche energetiche. Segnaliamo che – tra le altre – abbiamo avanzato la proposta di favorire la nascita e la gestione delle comunità energetiche rinnovabili, semplificando le procedure amministrative e la proposta di istituire un Fondo di sostegno per le fasce meno abbienti per la riqualificazione delle abitazioni.

L’impegno delle associazioni è massimo, sia nell’incalzare il Governo, sia nel dare ogni informazione ai cittadini perché ciascuno possa partecipare alla costruzione di una prospettiva nuova che assicuri la salute del pianeta e la pluralità delle fonti energetiche nazionali.

DOMANDA

Buongiorno,
premesso che, da quanto ne so, le varie bollette hanno, probabilmente, emissioni e scadenze diverse a seconda delle varie aree della città e della provincia, vorrei segnalare che:
1. In alcune zone succede che ne arrivino tre nello stesso mese (luce, gas e acqua) e addirittura quattro quando capita il momento della Tari. Inutile dire che ciò comporta un grave peso per i bilanci familiari.
2. Nella zona in cui risiedo, le scadenze delle bollette sono sempre alla fine del mese per quelle di acqua e Tari, e nei primi giorni del mese successivo quelle relative a luce e gas, quando le risorse delle famiglie sono agli sgoccioli se non già esaurite, ancora in attesa dei pagamenti delle pensioni e degli stipendi che, nella stragrande maggioranza dei casi, avvengono il giorno 10 del mese.
Grazie.

Un lettore

RISPOSTA

Gentilissimo,

è vero; tutto questo accade perché mentre la fatturazione di luce e gas del mercato tutelato segue le tempistiche previste dall'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), per i contratti sottoscritti nel mercato libero il gestore deve rispettare le condizioni contrattuali sottoscritte, che si presume siano state concordate fra utente e gestore.

L'Autorità Arera regola le tempistiche di emissione delle bollette del mercato tutelato.

Per quanto riguarda luce e gas le bollette devono essere emesse bimestralmente, mentre quelle inerenti al servizio idrico prevedono una differente emissione in base al consumo annuo.

Nello specifico: due bollette all'anno, con cadenza semestrale, per consumi medi annui fino a 100 metri cubi; tre bollette all'anno, con cadenza quadrimestrale, per consumi medi annui da 101 metri cubi c fino a 1000 metri cubi; quattro bollette all'anno, con cadenza trimestrale, per consumi medi annui da 1001 metri cubi a 3000 metri cubi; sei bollette all'anno, con cadenza bimestrale, per consumi medi superiori a 3000 metri cubi.

Infine, le scadenze della Tari (generalmente due rate annuali) sono stabilite di norma dai singoli Regolamenti dei Comuni, salvo rimandi contenuti negli stessi o in altri provvedimenti di Giunta o di Consiglio comunale.

In linea di massima possiamo prevedere delle tempistiche secondo le quali tre volte all’anno si ha una sovrapposizione di bollette.

Questo “scadenziario”, gestito da regolamenti differenti, è purtroppo difficilmente sincronizzabile, ma un comportamento attento e previdente, ci aiuta ad arrivare preparati a queste “male-coincidenze” e a superarle senza troppi disagi per la gestione familiare.

Osservando le fatture arrivate l’anno precedente, potremo capire a che intervalli vengono emesse le nostre fatture e, adattando al “nostro” caso lo schema sopra riportato, potremo prevedere le future scadenze di pagamento e regolarci di conseguenza.

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