PARMA EUROPA
«Sull'economia si è abbattuta una tempesta perfetta che rischia di travolgere tante Pmi». A lanciare l'allarme è Giovanni Baroni. Il presidente della Piccola Industria di Confindustria e vicepresidente di Confindustria nazionale è stato intervistato ieri sera da Pietro Adrasto Ferraguti nell'anteprima di «Parma Europa».
Al centro dell'intervento il caro energia e agli aumenti dei costi delle materie prime. «Le Pmi rischiano di lavorare in perdita - ha sottolineato - Ma a differenza delle aziende più grandi, uno stop anche breve, può tradursi in una chiusura definitiva. Per questo c'è grande timore e attesa».
Le piccole imprese «escono piegate da due anni di pandemia - ha continuato Baroni -. Nel 2021 la domanda stava crescendo e c'erano scenari positivi. Ora invece i costi sono diventati non compatibili coi ricavi e si rischia di chiudere».
Urgono interventi congiunturali e strutturali da parte del Governo per mitigare gli effetti della crisi. «Servono misure per mitigare l'impatto delle bollette - ha spiegato -, operazioni legate alla liquidità delle imprese di lunga durata». Indispensabile anche prevedere un tetto al prezzo del gas a livello europeo e nazionale. «Paghiamo l'assenza di una politica energetica nazionale, con questa crisi ci siamo scoperti nudi - ha ribadito Baroni -. A un tema fondamentale come la sostenibilità ora si aggiunge quello dell'autonomia, da raggiungere quantomeno a livello europeo».
Baroni ha parlato del suo lavoro d’ascolto sul territorio nazionale legato alle Pmi, in vista delle assise che si terranno a Bari il 17 giugno. «Queste assise rappresentano un momento di chiamata in cui si traccia la rotta per il futuro e si esce con una posizione comune - ha precisato -. Sono preparate attraverso una visita sui territori che sto effettuando in tutto il Paese. Si tratta di un momento di ascolto fondamentale prima di arrivare a delle proposte». «Abbiamo territori con peculiarità differenti - ha continuato -; durante le mie visite non ho mai trovato imprenditori che si sono lamentati della situazione, ma sempre un grande coraggio, realismo e voglia di andare avanti».
Le priorità su cui confrontarsi sono molteplici, a partire dal capitale umano, con l'obiettivo di creare il giusto ambiente per attrarre talenti. Quanto alla finanza, secondo Baroni per far crescere le Pmi «bisogna attingere anche a meccanismi di finanziamento alternativi a quelli tradizionali».
Fondamentale puntare sulla digitalizzazione «per poter giocare un ruolo significativo all'interno di determinate filiere». La svolta green rimane una priorità, ma «serve flessibilità - ha concluso lo stesso Baroni - altrimenti rischiamo che tutto resti nel libro dei sogni e non si realizzi niente di concreto».
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