Storie parmigiane
Due parmigiani sul tetto d'Italia, nel traguardo più alto dell'italica pedata. Due parmigiani hanno portato a casa un meritato sudato tribolato voluto desiderato sognato e stravinto tricolore. Senza virgole, tutto d'un fiato. Stefano Pioli e Giacomo Murelli anche ieri hanno (giustamente) festeggiato. Soprattutto a Milano. Ma, ne siamo sicuri, non vedono l'ora di tornare nella loro Parma.
Ieri li abbiamo invitati a salutare Parma e la sua gente, perché anche chi non è tifoso del Milan, dalle nostre parti, in fondo ha goduto della loro vittoria. Perché noi parmigiani siamo così, ci piace che la nostra città e la nostra gente vengano citate in ogni dove. E loro, Stefano e Giacomo, non hanno avuto bisogno di sollecitazioni: la richiesta e subito, a stretto giro di watshapp, la risposta. Entrambi in coro a ringraziare Parma e i parmigiani, tifosi e non del Milan. « In fondo questo affetto lo hanno percepito forte e chiaro. Perché anche loro sono parmigiani doc, quelli col pedigree. Entrambi hanno indossato la maglia del Parma, entrambi hanno debuttato, come tecnici, in serie A proprio con il Parma. E non importa se l'avventura in maglia crociata è arrivata all'epilogo con un esonero. Stefano Pioli, ai tempi (stagione 2006-'07), archiviò quel passo falso con un «era troppo presto». E, aggiungiamo noi, era stato un gesto d'amore unico, ad un Parma in difficoltà tecniche ma anche economiche Pioli e Murelli non seppero dire di no. Amore per una maglia, amore per la città, amore per i parmigiani.
Ecco perché questo affetto è stato ricambiato domenica, un filo che non si è mai spezzato. Pioli e Murelli, con le loro esperienze professionali e il loro cammino, sono stati spesso avversari del Parma. Certamente mai nemici. Ecco perché sarà bello rivederli, casualmente, in piazza Garibaldi o in giro per la città. Perché Pioli e murelli sanno bene che la loro vera casa è Parma. Oppure, almeno per Stefano Pioli, seduti a tavola a Vianino, alla trattoria Carra gestito dalla figlia Carlotta. A proposito: il locale è chiuso per ferie, ancora per qualche giorno. Perché Stefano Pioli i veri festeggiamenti li farà in famiglia, con la moglie Barbara, i figli e la madre, i fratelli e i nipoti. Perché la famiglia, per Stefano Pioli, è il rifugio da sempre, nei momenti bui e naturalmente in quelli felici, come sono questi giorni. E forse vale più di uno scudetto. A ghe mel.
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