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Concerto

Truppi: «A Colorno porto una nuova canzone»

Truppi: «A Colorno porto una nuova canzone»

16 Giugno 2022, 03:01

Cantautore, polistrumentista, cantante, poeta, Giovanni Truppi, una delle personalità più eclettiche della musica italiana, parteciperà al «Festival della lentezza», a Colorno, domani alle 21,30. «Non ho mai visto la Reggia e sono felicissimo di poterla visitare in questa occasione, esibendomi proprio nei suoi cortili», spiega Truppi che nel corso della serata, accompagnato da pianoforte e chitarra, rivisiterà una selezione di brani contenuti in «Tutto l’universo», antologia che racchiude l’essenza artistica dei suoi dieci anni di musica. Con lui si esibiranno sul palco Alessandro Asso Stefana (chitarre), Fabio Rondanini (batteria) e Luca Cavina (basso).

«Colorno è la seconda tappa del mio tour estivo, iniziato a Cremona, poi per tutta l’estate andrò in giro a cantare, raccontando questo disco. Venerdì per me è una data importante in quanto presenterò una nuova canzone intitolata: «Alcune considerazioni», flusso di coscienza dove metto insieme una serie di pensieri e domande non perfettamente legate tra loro. Il brano narra del senso del passare del tempo. E’ un pezzo allegro, c’è però di fondo (anche se non è mai esplicitata) l’ombra della morte».

A qualche mese dalla sua presenza sul palco dell’Ariston con «Tuo padre, mia madre, Lucia» cosa può dirmi di quella esperienza?

«E’ stata intensa, mi ha regalato tanta sicurezza in più sul mio lavoro e la mia identità. Avevo il timore di essere fagocitato dal Festival, di perdermi e di non riuscire a raccontarmi bene; invece ne sono uscito più forte. Ho imparato a organizzare meglio il tempo».

«Tutto l'universo» cosa racconta? Che messaggio contiene?

«Semplicemente svela la mia storia, i cambiamenti fatti in questi anni, le varie esperienze vissute. La cosa più evidente all’interno del disco sono i movimenti dei miei interessi musicali. La mia scrittura musicale è varia, attinge in egual misura da linguaggi diversi come il jazz, il blues, il rock e la canzone d’autore unendoli in un’inventiva metrica che sfocia in pura armonia. Il fil rouge è proprio la storia vissuta in questi questi dieci anni. Al centro di tutto rimane comunque la canzone d’autore italiana, quella che ho fatto mia da più tempo».

Le sue canzoni a volte spiazzano, sono capaci di sorprendere. Lei è capace di affiancare vicende autobiografiche ad analisi filosofiche sociali e a temi di diverso tipo.

«Mi piace trattare argomenti diversi, in un primo tempo scrivevo molto d’amore, poi ho iniziato ad introdurre qualsiasi cosa mi interessasse, aneddoti vari, politica, anche sciocchezze, perché no, e ovviamente non ho escluso le relazioni sentimentali. In altri tempi, secoli fa, a proposito di un accadimento importante si diceva: questo bisogna metterlo in una canzone. Io sono così, mi piace immortalare cose, fare riflessioni varie e porle in canzoni. E’ questo il vero senso della mia ricerca artistica».

Isabella Spagnoli

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