centro storico
Sono arrivate le nuove regole del Comune per i gestori delle attività commerciali, e per i proprietari di spazi commerciali sfitti. Contenute anche in un opuscolo, distribuito a mano dagli addetti comunali, introducono nuovi obblighi e divieti. E sanzioni per chi non le rispetta.
Spazi pubblici puliti
Ma cosa pensano di questa novità i commercianti di Parma? Prima di tutto alcuni di loro, il famoso opuscolo non lo hanno ricevuto. «Ma non avrò problemi per quanto riguarda il discorso delle insegne e della collocazione della merce - spiega Francesca Di Via, barista a L’Alchemist in via Farini -. Per quanto riguarda la pulizia degli spazi pubblici intorno al locale, me ne sono sempre occupata. Sono d’accordo che una città più pulita sia più bella. Ma, oltre a noi esercenti, anche i passanti dovrebbero dare il loro contributo per mantenere le strade decorose. Basterebbe che certi padroni di animali domestici fossero più educati, e si fermassero a raccogliere le deiezioni lasciate sui marciapiedi dai loro animali anziché voltarsi dall’altra parte». «Io ho sempre tenuto pulito il mio negozio e il marciapiede - conferma anche Giulia Martini de La casa di Bema di via Farini -. Però, chi passa di qui, sembra sentirsi autorizzato a fare quel che vuole. Molte volte, dopo il fine settimana, trovo in giro di tutto, escrementi compresi».
La raccolta rifiuti
«Il nostro impegno non è mai mancato - ribadisce anche Gian Luca Limoni di Centro Moda, a due passi da piazza Garibaldi - ma come si fa quando arrivano anche dieci colli in una mattina? Una soluzione sarebbe aumentare i passaggi dei camion che ritirano i rifiuti: dovrebbero essere più frequenti e non essere quei grossi camion che transitano di solito e che salgono anche sui marciapiedi benché sia una zona pedonale. Inoltre troviamo che manchi la figura del vigile in piazza Garibaldi: una volta c’era sempre, ora non se ne vedono mai anche se siamo sotto il municipio».
Un vigile fisso in piazza
«Su quello che riguarda il tema del decoro pienamente d’accordo - esordisce Rosy Montacchini di Gian Maria Montacchini in via Cavour - Sono d’accordo anche per le sanzioni ai proprietari dei negozi sfitti che non assicurano il decoro. L’augurio che faccio è che, con la nuova amministrazione, le strade vengano finalmente pulite con regolarità anche dal Comune».
«Tutte le mattine lavo e pulisco la piazza da 35 anni senza che nessuno me lo abbia mai detto. E, con i soldi che hanno speso per mandare una persona porta a porta a consegnare il volantino, il Comune avrebbe potuto anche pagare qualcuno per pulire le strade - sottolinea Nicoletta Cavalca della Calzoleria della Steccata -. Il volantino del Comune può essere utile per le nuove aperture, o per chi ha aperto certe attività senza essere pratico del commercio in città. Ma non scommetterei sull’efficacia di queste regole». «Dovrebbe essere scontato per tutti tenere pulita la città, cittadini, commercianti e istituzioni - evidenzia Filippo Leonardi della Gioielleria Oddi in piazza Steccata -. Se ci dessimo da fare, anziché criticare senza fare nulla, i risultati ci sarebbero. Io faccio il mio per tenere pulito. Però noto che, alcuni, infilano perfino la carta nei sacchi della plastica. I negozi sfitti? Giusto mantenerli decorsi, anche perché nei prossimi anni temo che saranno sempre di più».
«I volantini? Inutili»
«Non si capisce come mai il Comune abbia speso per mandare dei volantini, che non a tutti sono arrivati, anziché mandare una pec - riflette Marisa Magri, esercente in piazza Steccata -: per avere l’indirizzo mail di tutti sarebbe bastato prenderlo dalle liste degli iscritti ad Ascom e Confcommercio. Personalmente pulisco da sempre la piazza ogni mattina. Sono però infastidita da quei sacchi dei rifiuti, esposti inutilmente per giornate intere, che, specie ora che fa molto caldo, puzzano terribilmente. Per questo da anni chiediamo che il ritiro venga fatto la mattina presto».
Questione minimarket
In centro c'è poi il tema dei cosiddetti minimarket etnico. «Le nuove regole? Le abbiamo viste sul volantino del Comune - spiegano in un negozio di via Garibaldi - Abbiamo subito staccato la spina ai led che formavano la scritta “aperto” in vetrina», ma l'insegna resta appesa. I cartoni ammonticchiati? «Li sposteremo nel magazzino. Ma se qualche maleducato lascia in giro o in Pilotta bottiglie vuote o rotte, che colpa ne abbiamo noi?»
Ma i mugugni crescono. «Siamo alle solite - chiosa un ultimo negoziante del centro che vende abbigliamento - Questo regolamento alla fine penalizzerà chi ha fatto sempre il proprio dovere, insomma i soliti noti».
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