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La dirigente va in pensione

I 41 anni in Comune di Flora Raffa

I 41 anni in Comune di Flora Raffa

di Giovanna Pavesi

16 Luglio 2022, 03:01

Ha lavorato in ambiti diversi ed è stata tra i dirigenti che più a lungo ha lavorato in Comune. Dei suoi 41 anni di servizio, Flora Raffa ricorda tutto, perché in ogni dettaglio del suo impiego, svolto con continuità dal 1981 fino al pensionamento pochi giorni fa, ha ritrovato un frammento della sua professione (e del suo percorso).

«Ho lavorato in settori diversi e considero interessanti tutte le esperienze fatte, anche perché cambiare è sempre stata una sfida per me - racconta -. Tra i momenti che non dimentico ci sono sicuramente l’apertura del Centro servizi al cittadino, ma anche la responsabilità, nel 2002, di creare il nuovo front-office del Duc, fondato su sportelli polifunzionali all’avanguardia. In quella fase, c’era un po’ tutto da creare e ricordo la soddisfazione di aver realizzato dei servizi che erano innovativi ed efficienti, in un momento in cui tutto era in sperimentazione. I risultati furono entusiasmanti».

Negli ultimi anni, però, il suo nome è stato associato soprattutto a Parma Capitale italiana della Cultura, avendo partecipato alla realizzazione del dossier che ha portato la città ad acquisire il titolo e avendo ricoperto il ruolo di responsabile amministrativo e di dirigente del settore Cultura.

«Parma Capitale è stata una grande soddisfazione, una sfida e un successo insperato: avevamo già fatto un tentativo nel 2017 che non era andato bene e quando il sindaco (Federico Pizzarotti, ndr) e l’assessore (Michele Guerra, ndr), che era appena arrivato, si sono chiesti se farlo oppure no io ho pensato fosse il momento giusto, ho insistito ed effettivamente è stata l’occasione giusta - ha ricordato la dirigente -. Ci siamo impegnati tutti con grande passione ed è stato un percorso impegnativo, intenso e concentrato, anche perché la creazione del dossier è stata breve, ma è stata una fatica piacevole e creativa. Più complesso (e faticoso) è stato il prosieguo, quando abbiamo messo realmente in azione tutto il dossier, con gli eventi da creare e a cui dare formule amministrative, ma c’è sempre stato un buon gruppo, con cui si è sempre lavorato bene, e un assessore che ha sempre rappresentato una carta vincente».

Di Parma Capitale, Raffa ha sottolineato la capacità di resistenza del progetto, grazie a quanto era stato costruito negli anni precedenti. «Flora è stata insostituibile in questi anni nella nostra progettazione culturale, non solo come dirigente (e quindi dal punto di vista della sua qualità amministrativa), ma soprattutto come persona che sapeva stare dentro agli eventi, organizzarli e partecipare con grande vicinanza agli altri - ha detto il sindaco Michele Guerra, ed ex assessore alla Cultura -. Credo che questa sia una dote che non tutti i dirigenti hanno e che significa voler bene alla città e sapere che svolgere questo ruolo pubblico vuol dire, prima di tutto, mettersi al servizio di una comunità». Raffa conferma che ciò che le mancherà di più sarà il rapporto costante con i colleghi: «Eravamo una comunità affiatata: ho lavorato in Comune tutta la vita e ho sempre avuto rapporti molto buoni con tutti. Oggi mi sento bene, anche perché bisogna sempre andare avanti, verso i cambiamenti. Sono felice della scelta fatta, anche per dedicare un po’ di tempo alla famiglia, agli altri e ai miei interessi. Penso che, comunque, troverò qualche altro impegno, magari a livello di volontariato nel settore culturale (sorride, ndr)».

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