Il caso
Attraversare il ponte di Mezzo e osservare il letto del torrente Parma, pieno solo di pietre, fa capire bene quanto sia importante in questi giorni di siccità evitare qualsiasi spreco dell’oro blu: l’acqua. Nell’ottica di «limitare l’uso dell’acqua potabile per usi extra-domestici», l’allora sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha emanato un’ordinanza che introduce dal 24 giugno al 21 settembre le regole sull’utilizzo dell’acqua potabile che tutti ben conosciamo. A fronte dello sforzo chiesto ai parmigiani, anche il Comune fa tutto il possibile per evitare lo spreco di acqua? Pare proprio di no, almeno in alcuni casi che la «Gazzetta» ha documentato.
La prima situazione anomala si trova al parco Ducale. In entrambe le fontane pubbliche presenti nel Giardino, sia vicino al chiosco che nei pressi dell’ingresso dal lato di ponte Verdi, l’erogazione dell’acqua dal cannello è continua. Ciò vuol dire che, per tutto il giorno e per tutti i giorni, le due fontane scaricano nella grata di scolo il loro poderoso getto. Installando un semplice rubinetto sarebbe possibile ridurre lo spreco.
Situazione critica anche in piazzale Michelangelo, nel quartiere Prati Bocchi. Come ha segnalato una lettrice, «da mesi (la fontana pubblica, ndr) perde acqua in maniera sempre più copiosa». Girando per i quartieri, purtroppo, si scopre che la situazione di piazzale Michelangelo non è la sola. Nel parco Ettore Majorana, in zona Lubiana, la fontana pubblica spruzza acqua in continuazione. E non si parla di qualche goccia: dal cannello, a causa del rubinetto probabilmente rotto, esce un fiume d’acqua.
Di rubinetti non proprio «a regola d’arte» se ne trova uno anche nel parco Alexander Langer, dietro via Sidoli. Nell’area verde c’è una fontana con un erogatore particolare. A differenza di molti altri presenti in città, infatti, se viene premuto non interrompe in autonomia dopo alcuni secondi il getto d’acqua. E così, se qualche passante si dimentica di questa criticità, o se la ignora, la fontana non si ferma più.
Data la situazione del parco Ducale, paradossale che, nei quartieri di via XXIV Maggio, si trovino invece molte fontane chiuse. «Le fontane pubbliche disseminate nei parchi di questa porzione di città sono spesso chiuse», dice un residente. Chiusa infatti è la fontana nell’area giochi all’angolo fra via Budellungo e via XXIV Maggio, nonostante sia molto frequentata da famiglie con bambini. Il problema delle fontane chiuse e inagibili riguarda anche l’Oltretorrente: la fontana di piazzale Inzani da parecchio tempo non è attiva e non scorre un filo d’acqua nonostante sia un punto di ristoro prezioso per chi possiede animali.
Che i parmigiani rispettino l’ordinanza sindacale, evitando di prelevare acqua dalla rete pubblica per usi extra domestici, è certamente necessario. Ma gli sforzi dei cittadini non devono restare isolati: ciascuno deve fare la propria parte, a partire ovviamente dalle istituzioni. Il fine è sempre il medesimo: evitare gli sprechi.
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