×
×
☰ MENU

arbitri

Alex Cavallina, la promozione in serie A e B dopo la malattia

Alex Cavallina, la promozione in serie A e B dopo la malattia

di Marco Bernardini

27 Luglio 2022, 03:01

Estate di festa alla sezione Aia di Parma che si gode le cinque promozioni dei suoi tesserati: spicca quella di Alex Cavallina che diventa assistente della Can (quindi in serie A e B) ma si distinguono anche gli arbitri Edoardo Gianquinto, ora salito come arbitro in serie C (l’ultimo parmigiano a centrare questo risultato fu Filippo Meli), Fabio Mavaro, che dirigerà le gare di serie A di calcio a 5, Fabio Cortese, il quale avanza alla Can 5 e l’assistente Jonas Blondon Nkenkeu Teulem che approda alla Can D.

Ma la ribalta è, soprattutto, per Cavallina, classe ‘88, arbitro dal 2005, che nel 2011 cominciò la scalata a livello nazionale e dall’estate 2016 è assistente in C, dove nell’ultima stagione gli sono state affidate partite di cartello come l’andata della finale play-off tra Padova e Palermo, i big match Reggiana-Modena, Sudtirol-Padova alla penultima giornata e il «derby dei due mari» Bari-Taranto.

Tra il 2019 e il 2020 uno stop di un anno e mezzo per curare il linfoma di Hodgkin che ha solo rallentato ma non interrotto una carriera promettente in costante ascesa. «Ero fiducioso fin dall’inizio, mi hanno dato subito gare importanti in cui ho risposto bene e da lì la mia stagione è stata in crescendo. La designazione della finale è risultata poi un ulteriore segnale per il salto alla Can. Il momento della svolta? Il derby tra Reggiana e Modena, ho iniziato a sperare che potesse succedere qualcosa di bello a fine anno».

In cosa si sente di aver fatto il salto di qualità?

«Mi sono dovuto fermare nel marzo del 2019 per un anno e mezzo a causa di un problema di salute importante poi ho ripreso solo con l’idea di fare l’ultimo anno senza grosse aspettative. Il lungo periodo d’inattività mi aveva demolito ma mi sono rimesso in carreggiata e al termine della scorsa stagione la Commissione mi ha dato un altro anno che sono riuscito a sfruttare al meglio».

Chi vuole ringraziare?

«Sarò egoista ma preferisco dedicare questo traguardo a me stesso al 50%, se ripenso agli allenamenti alle 5 del mattino con la voglia di riconquistarmi tutto quello che avevo perso, e l’altro 50% alla mia ragazza Melissa che mi è stata sempre vicino e negli ultimi mesi ha sopportato l’impossibile».

Qual è il prototipo dell’assistente moderno?

«Il mio punto di riferimento è l’ex internazionale Renato Faverani, deve essere un assistente arbitro che non segnali solo il fuorigioco e la rimessa laterale ma provi a guardare fino all’area di rigore e ampliare molto di più il raggio d’azione rispetto alla zona davanti a lui».

Ha ricevuto consigli dal collega parmigiano Meli?

«Sì, l’ho ritrovato in finale play-off al Var. Mi ha dato consigli e me ne continuerà a dare, lo considero un esempio anche perchè è ancora in attività».

Cosa direbbe a un giovane che si avvicina a questo mondo?

«Vieni a fare l’arbitro perchè, come nel mio caso, vedere dopo 18 anni di carriera tutti i frutti del sacrificio è una soddisfazione immensa. E qua trovi veramente una famiglia e veri amici, molti sparsi in giro per l’Italia».

Come vivrà la nuova esperienza?

«Saremo in ritiro a Sportilia dal 6 al 12 agosto, non vedo l’ora di iniziare e di entrare in quello che per noi è il paradiso. Io, che vengo dal purgatorio della serie C, mi porterò dietro la forza degli amici che non hanno avuto la mia stessa fortuna di raggiungere questo traguardo quindi voglio raccogliere la delusione di chi non ce l’ha fatta e in qualche modo rappresentare anche loro».

Ha un sogno nel cassetto?

«L’obiettivo è il gettone in serie A, se poi dovesse capitare a San Siro sarebbe l’apoteosi».

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI