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Incendi

Nel greto della Parma le baby gang giocano col fuoco. I timori di un residente: "L'allarme resta alto"

Nel greto della Parma le baby gang giocano col fuoco. I timori di un residente: "L'allarme resta alto"

30 Luglio 2022, 03:01

È quello di appiccare incendi l'ultimo «passatempo» delle baby gang? Così sembrerebbe. Nel frattempo, comunque, le indagini della polizia locale hanno fatto scattare diverse denunce nei confronti di alcuni giovani che, a maggio, hanno appiccato il fuoco nel greto del torrente Parma, precisamente nei pressi del ponte Verdi, e al vicino torrione visconteo di via dei Farnese.

Protagonisti del primo episodio tre giovani residenti in provincia che, dopo aver dato fuoco a delle sterpaglie, si sono dileguati senza preoccuparsi delle possibili conseguenze, scongiurate dal pronto intervento dei vigili del fuoco. La polizia locale ha iniziato subito a indagare scoprendo, grazie alle immagini delle telecamere della zona e alla collaborazione dei residenti oltre che al monitoraggio delle aggregazioni giovanili, che due dei presunti autori non avrebbero dovuto trovarsi in città in quanto già destinatari del foglio di via emesso dal questore di Parma. Un fatto che ha fatto scattare un'ulteriore denuncia.

Inquietante anche il secondo episodio su cui il comando di via del Taglio ha fatto luce. Protagonisti sempre dei giovani, tra cui alcuni minorenni, che, incuranti della siccità e della presenza di foglie secche, hanno innescato le fiamme nei pressi del torrione visconteo di via dei Farnese. Anche in questo caso il fuoco, che si è propagato lambendo gli edifici, è stato spento prontamente dai vigili del fuoco. E anche questa volta sono partite le indagini della polizia locale che hanno portato a diverse denunce.

«Appiccare incendi in un periodo di siccità è un comportamento estremamente irresponsabile - ha rimarcato l’assessore alla Legalità Francesco De Vanna -. L’encomiabile operato della polizia locale, che ringrazio, ha permesso di individuare i responsabili. I controlli continueranno. Il ringraziamento va anche a tutti coloro che danno il loro apporto quotidiano per il rispetto della legalità».

«Incendiare sterpaglie è un reato grave - ha aggiunto il comandante della polizia locale Michele Cassano -, reso ancora più subdolo dal periodo di grave siccità. Questi ragazzi avrebbero fatto bene a seguire l’adagio che a giocare col fuoco primo o poi ci si brucia, in quanto ora dovranno rispondere di un reato punito con la reclusione da uno a cinque anni».

Sarebbe bene, dunque, che lo tenesse a mente chi continua, in giorni ancora estremamente bollenti come quelli che stiamo vivendo sotto il profilo del meteo, a giocare con il fuoco. Racconta, infatti, un residente della zona, che preferisce mantenere l'anonimato «perché mi hanno anche preso a male parole», che «i fenomeni sono proseguiti anche nelle ultime settimane. Gruppetti di ragazzi si ritrovano spesso sulle scalette che portano al greto ed è successo altre volte di vederli giocare con dei pezzi di carta e con le sterpaglie». Ragazzini che in gruppo diventano minacciosi. «Una volta dalla finestra gli ho detto di smettere - aggiunge - perché sennò avrei chiamato la polizia e loro mi hanno risposto che sarebbero venuti a prendermi a casa. Poi però, per fortuna, se ne sono andati, ma due giorni dopo, non so se gli stessi, erano ancora lì. Sempre a giocare con gli accendini...»

M.Cep.

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