Torrile e Colorno
Il 30 luglio 1972 era una domenica. A Sabaudia era in programma quella che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto essere una festa di sport, con protagonista una delle discipline più in voga del momento: la motonautica.
Sul Lago di Paola, l’«osservato speciale» era il 36enne Leonardo Mazzoli, torrilese di nascita ma colornese di adozione, che al suo primo campionato mondiale nella classe R4 aveva già dimostrato di poter puntare al titolo, aggiungendo così un nuovo prestigioso trofeo ai titoli mondiale ed europeo dei fuoribordo corsa 700 cc vinti nel 1967.
Ma quella domenica, partita sotto i migliori auspici, si trasformò in tragedia a pochi istanti dal via della seconda prova. La virata della prima boa fa «volare» l’acqua, ma dalla nuvola di spruzzi non esce la barca di Mazzoli, speronata a tutta velocità dallo scafo di un altro concorrente. Allo sgomento tra il pubblico risponde l’intervento tempestivo dei soccorritori, ma Mazzoli era già morto nell’impatto. Da quel giorno sono passati cinquant’anni ma lo sfortunato campione, che aveva iniziato a correre ispirato dagli «eroi» della motonautica parmense Leopoldo Casanova, Ercole Aliani, Ugo Sassi, Eugenio Zantelli, Roberto Brunelli e Luigi Calzolari, non è mai stato dimenticato e ancora oggi i suoi successi sono un orgoglio per lo sport parmense. «Aveva iniziato a gareggiare con un OD700 Stock ed era sempre nelle prime posizioni - ricorda Maurizio Bersellini, memoria storica della motonautica italiana -. Aveva anche fatto 7 raid Pavia-Venezia classificandosi tre volte primo di categoria. Dopo i titoli mondiale ed europeo del 1967, arrivò alla guida dei potenti Racer entrobordo corsa, categoria che aveva già visto primeggiare Casanova e Aliani. Nel 1971, con una barca appartenuta al campionissimo Giulio De Angelis iniziò questa elettrizzante avventura e fece subito vedere il suo valore all’esordio conquistando il terzo posto assoluto a Boretto contro piloti di livello internazionale. Purtroppo il destino lo aspettava l’anno dopo a Sabaudia».
La morte di Mazzoli era stata un momento di lutto non solo per la moglie Germana e la figlia Donatella e per il mondo della motonautica, ma per tutta la Bassa. Il pilota era infatti conosciuto e apprezzato a Colorno, dove aveva fondato la carrozzeria che porta il suo nome e dove non era raro trovarlo intento ad apportare modifiche e migliorie alle sue barche, tanto che, poche settimane dopo la tragedia, Remo e Giuseppe Landini istituirono un trofeo per i fuoribordo corsa: un appuntamento che negli anni acquisì prestigio anche all’estero e ancora oggi viene organizzato dalla Motonautica Boretto Po.
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