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La storia

Mazza, il cameriere che tradusse Joyce

Mazza, il cameriere che tradusse Joyce

di Riccardo Zinelli

04 Agosto 2022, 03:01

Ha servito ai tavoli di re e regine, di attori, registi e comici famosi in giro per il mondo. Non solo. Giuliano Mazza, dopo un lavoro lungo ben trent’anni, ha anche realizzato la prima traduzione integrale in italiano de «La veglia di Finnegan» di James Joyce (Abax editore, 674 pagine, 24,80 euro). E la fama della sua straordinaria traduzione, di cui recentemente è andata esaurita la prima edizione, è riuscita a varcare l’oceano: il professor Patrick O’Neill, docente emerito dell’University Press di Toronto (Canada), ha recentemente pubblicato il libro «Tales of translation», incentrato proprio su «La veglia di Finnegan» di James Joyce, e, all’interno del volume, è stato dedicato ampio spazio alla traduzione in italiano dell’opera realizzata da Mazza.

Nato a Parma nel 1940, Mazza lascia giovanissimo l’Italia e riesce a fare esperienza all’estero nei più grandi locali e ristoranti del mondo, lavorando come cameriere, caposervizio di ristorante e infine barman. Durante i suoi anni di assenza dal nostro Paese fa tappa in Inghilterra, Germania, Svizzera e Australia. Grazie ad un bagaglio sempre maggiore di esperienza, lavora in sale prestigiose dove ha l’occasione di servire teste coronate e divi del cinema e dello spettacolo. Solo per citarne alcuni, a Stoccarda, nel 1965, servì a pranzo la regina Elisabetta d’Inghilterra al «Neue Schloss». Mentre a Londra, dove prestò servizio sia al London Hilton che al Claridge in Brooks Street, Mazza ebbe l’occasione di servire a tavola Charlie Chaplin, Roger Moore e Gregory Peck. Fra i divi che ha incontrato troviamo anche l’attore canadese Donald Sutherland, che firmò a Mazza una sua foto con tanto di dedica.

«Ho lavorato 3 anni in Germania, 3 anni in Svizzera e oltre 2 anni in Australia, al Sydney Hilton - spiega Giuliano Mazza -. Per 10 anni sono stato in Inghilterra e, alla fine del 1973, io e mia moglie con i nostri due figli decidemmo di tornare in Italia. Quando lasciai Il London Hilton, rimasi caposervizio di ristorante. In seguito, diventai un barman».

Lasciata Londra, Mazza trova lavoro al «Grand Hotel Real Fini» a Modena. Nell’aprile del 1996, il giornale «Civiltà del bere» gli dedica una pagina proprio in qualità di barman dell’hotel modenese. Attualmente Mazza vive a Monticelli Terme.

A Mazza si deve la prima traduzione integrale in italiano della celebre «Finnegan’s Wake» di James Joyce. «L’idea di tradurre “Finnegans Wake” mi venne quando la Mondadori pubblicò l’Ulisse di Joyce - rivela Mazza -. Allora ero in Germania, e chiesi a mia madre di acquistare una copia del libro. Alla stazione di Stoccarda, in quei giorni, comprai il “Corriere della Sera” in cui c’era un articolo che parlava dell’intraducibile “Finnegans Wake”. Io, benché allora non parlassi ancora l’inglese, mi dissi: “Un giorno ci riuscirò, e tradurrò La veglia di Finnegan”. Cominciai la traduzione nel 1975. Dal 1982 all’84, in Australia, riuscii a procurarmi del buon materiale. Ho impiegato trent’anni per ultimare il mio lavoro. La conoscenza di diverse lingue mi ha aiutato molto».

Un altro aiuto, a Giuliano Mazza, arrivò anche dallo storico critico della «Gazzetta»: Giuseppe Marchetti, scomparso l’anno scorso. «Lo conobbi quando ancora lavorava alla biblioteca Palatina - ricorda lo scrittore -. Ho parlato con Giuseppe della mia traduzione nel 1978. A dicembre del 1981 pubblicai un romanzo dal titolo “Il sogno del borgo”: l’introduzione era proprio di Marchetti, che presentò il mio romanzo a Tv Parma. In quella trasmissione parlammo anche del mio lavoro di traduzione di “Finnegans Wake”. Giuseppe, oltre ad essere stato un grande amico, è stato anche uno dei miei maestri».

Terminata la traduzione, il lavoro di Mazza viene pubblicato nel 2018. E di questo lavoro, recensito proprio da Marchetti sulla «Gazzetta» del 2 novembre 2018, dove il nostro storico critico definisce «titanico» lo sforzo compiuto da Mazza, si accorgono anche in Canada. «Del libro del professor Patrick O’Neill ho saputo per caso - spiega lo scrittore -: stavo cercando su Google “Finnegans Wake”, quando sono incappato nel volume. Il libro è uscito in Canada a fine marzo 2022, e contiene un ampio riferimento alla mia traduzione. Fra le righe scritte da O’Neill, c’è anche un chiaro riferimento alla recensione di Giuseppe apparsa sulla “Gazzetta”».

Esaurita la prima edizione della sua traduzione, Mazza ha già concluso il lavoro sulla seconda. «La seconda edizione l’ho completata tre settimane fa - afferma lo scrittore - e l’ho già consegnata all’editore: sto spingendo per farlo pubblicare entro quest’anno. Sarà in due volumi, comprenderà il testo originale a fronte e avrà circa settemila note aggiuntive».

C’è però anche un altro progetto letterario, che potrebbe vedere la luce addirittura prima della seconda edizione della traduzione. «Il titolo dell’opera è “Memorie di un cameriere a 5 stelle”, e sono le mie memorie - conclude Mazza -. Forse verrà pubblicato anche prima della seconda edizione della Veglia».

Riccardo Zinelli

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