INTERVISTA
La parola d'ordine è ascolto. Daria Jacopozzi, neo assessore alla Partecipazione, è già al lavoro per calare le proprie deleghe sulla realtà cittadina, a partire dal rapporto tra Amministrazione e parmigiani. «Trovo le mie deleghe molto politiche e di grande importanza perché riguardano il rapporto tra i cittadini e la politica - osserva -. Si tratta di un rapporto che va senza dubbio migliorato e anche le modalità di ascolto della cittadinanza vanno migliorate, per renderle più efficaci».
Il rapporto coi quartieri
Una delle priorità e rivedere il funzionamento dei Consigli dei cittadini volontari. «L'obiettivo per il 2023 - precisa Daria Jacopozzi - è quello di modificare questi organi per renderli più efficaci rispetto ai bisogni dei quartieri e alla promozione di una cittadinanza attiva. C'è bisogno di dar vita a un lavoro attento che coinvolga le associazioni e, più in generale, il terzo settore».
Tematiche trasversali
Daria Jacopozzi è ben consapevole che il proprio assessorato tocchi temi trasversali, legati a molteplici settori. «Serve un forte ruolo di collante da parte del nostro assessorato, per fare in modo che l'Amministrazione possa dare risposte concrete ai bisogni della città - rimarca -. Stiamo già lavorando bene assieme agli altri assessorati facendo rete anche con il territorio: penso, ad esempio, al tavolo sull'accoglienza, ma anche all'educazione alla cittadinanza globale. Ci sono molte reti da costruire».
Favorire il dibattito
I grandi argomenti della città sarà al centro del dibattito pubblico. L'esempio da seguire è quello della «Commissione nazionale per il dibattito pubblico», disciplinata da un decreto del Presidente del Consiglio datato 10 maggio 2018.
Il decreto declina le modalità di svolgimento, le tipologie e le soglie dimensionali delle opere pubbliche sottoposte a Dibattito. «Uno dei primi temi su cui aprire il dibattito con la città sarà la riqualificazione dello stadio Tardini - annuncia l'assessore Jacopozzi - e lo stesso dovrà avvenire per tutte le opere più impattanti. Bisogna ascoltare e accogliere le idee e le proposte dei cittadini per migliorare i progetti che il comune può decidere di mettere in campo o sostenere».
Comunità religiose
La delega alle comunità religiose deve essere letta soprattutto alla luce delle tante comunità di origine straniera presenti sul territorio e appartenenti a vari credo religiosi. «Spesso le comunità straniere sono molto attive e numerose - dichiara - ma rischiano di rimanere isolate. Dobbiamo invece fare in modo che anche questo mondo possa essere parte attiva della città».
Questo tema si lega strettamente a quello della pace. «Si tratta di un tema molto più grande di noi - confessa Daria Jacopozzi - ma ciò non significa che non si possa fare nulla: le amministrazioni locali hanno una grande responsabilità nel disarmo e nella costruzione della pace». «A Parma l'assessorato alla Pace ha una storia e su questo tema la città ha sempre dimostrato una grande attenzione - prosegue -. Abbiamo quindi una tradizione da portare avanti, per essere anche da stimolo ad altre città. Il tema della pace ci porta inoltre a pensare a una politica alta, poggiata su grandi valori e ideali. Il tutto con la consapevolezza che la pace e il disarmo si costruiscono dal basso».
Rigenerare gli spazi
Parma in passato ha sempre dimostrato grande creatività e forte innovazione anche nel rigenerare gli spazi dedicandogli al rilancio sociale. «Mi piacerebbe che da questo assessorato - spiega - partisse il dialogo con realtà in grado di inventare nuoe forme di rigenerazione degli spazi e di aggregazione».
Importante anche la delega alla cooperazione internazionale. «La seguirò con grandissima attenzione - assicura Daria Jacopozzi - perché si tratta di una importante forma di sviluppo». «Spero anche - prosegue - di riuscire a valorizzare tante realtà del terzo settore che lavorano in svariati ambiti, offrendo un maggiore spazio di ascolto a tutti».
Quanto alle risorse a disposizione dell'assessorato «chiederò più fondi e forze a livello di personale - dice l'assessore - consapevole però che per valorizzare certe realtà bisogna sforzarsi di farle conoscere tra la gente».
Luca Molinari
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