Gasolio più caro della benzina
L'illusione è durata due mesi, forse meno. Poi i prezzi sono tornati a salire. Da Ferragosto in poi, centesimo dopo centesimo, il diesel è tornato a sorpassare la benzina e così quello che tra i due era il carburante più popolare è tornato a dare dispiaceri a tutti quelli che hanno l'auto a gasolio o che devono riempire il serbatoio di camion e autobus. Da qualche settimana a questa parte, non esiste distributore in cui il gasolio sia più economico della «verde». Facendo una media al volo, il primo è più costoso di circa 10 centesimi al litro. Quindi, se il gasolio viene venduto a 1,850 euro al litro, la benzina viaggia attorno ai 1,750.
Fino a qualche mese fa sarebbe stato impensabile, ma il 2022 ci ha abituati anche a questo, dato che nei mesi scorsi il diesel aveva già sorpassato la benzina.
Che ora sia più caro è un fatto. Ma perché è successo di nuovo, dato che, come ricordano gli stessi benzinai, è meno raffinato della benzina? Prima di cercare una risposta, va ricordato che sul diesel gravano meno accise: il prezzo della benzina è determinato al 65% dalle accise sui carburanti più Iva, mentre sul diesel il peso delle imposte si ferma al 59%.
Alla base del rincaro ci sono più fattori. «Alcuni esperti collegano l'aumento del gasolio sulla benzina alla maggiore richiesta proveniente soprattutto dal mondo della logistica». I camion, si sa, vanno a diesel. Alessandro Broggi, presidente Faib Confesercenti, cerca di spiegare gli aumenti ricordando anche altri fattori. «Non bisogna dimenticare la chiusura di alcune importanti raffinerie, le tensioni internazionali, una scarsità di prodotto che interessa tutta l'area del Mediterraneo e le mosse degli speculatori». A proposito delle raffinerie, Broggi ricorda che alcune tra le maggiori società petrolifere hanno chiuso gli impianti di raffinazione in Italia, preferendo delocalizzare questa attività nei Paesi in cui è economicamente più vantaggiosa. «E così alle compagnie conviene far arrivare le navi con il prodotto già raffinato invece che raffinarlo in Italia».
Se il diesel guadagna centesimi sulla benzina, e il metano arriva addirittura a sfiorare i 5 euro (è il caso di un impianto a Salsomaggiore), torna a prendere piede la «verde». «A chi ha l'auto con la doppia alimentazione, finché il prezzo del metano sarà sopra i due euro conviene fare benzina. Purtroppo, non avevamo ancora finito di dire che il prezzo del gasolio si era abbassato, che è già tornato a crescere».
Il sorpasso è diventato evidente dalla settimana di Ferragosto. «Il pareggio fra diesel e benzina, per quanto riguarda il mio impianto, è avvenuto il 26 luglio, quando entrambi erano a 1,90 euro al litro. Prima di Ferragosto il diesel era a 1,78, mentre la benzina a 1,77». Daniele Bernazzoli, presidente Figisc Confcommercio, è il titolare di un distributore Eni in via San Leonardo. Ieri vendeva il gasolio (al self service) a 1.894 euro al litro, mentre la benzina era a 1.784 euro al litro.
«Da fine maggio a metà agosto i prezzi del carburante si sono abbassati. Arrivando anche a 30 centesimi in meno al litro». Ma in poche settimane è cambiato tutto, almeno per quanto riguarda il gasolio. E pensare che è ancora in vigore - e molto probabilmente lo resterà fino al 5 ottobre - il taglio delle accise di 25 centesimi più Iva (al 22%). Altrimenti sia il gasolio che la benzina sarebbero sopra la soglia dei 2 euro al litro: prezzi da austerity.
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