×
×
☰ MENU

L'incontro

Spigaroli: «La mia amicizia con Carlo, in nome del culatello»

Spigaroli: «La mia amicizia con Carlo, in nome del culatello»

10 Settembre 2022, 03:01

La Regina è morta, lunga vita al Re. E lunga vita ai suoi valori: modestia, attenzione, amore per la terra e per chi, con dedizione, sa trarne l’eccellenza. Nobiltà mostrata sul campo (e sui campi). Massimo Spigaroli l’ha testata da vicino. «Carlo è una persona semplice, istruita, umile, legata all’agricoltura» ricorda. Un futuro sovrano bravo a incassare con garbo anche un no. Fu il maestro norcino a pronunciarlo: nemmeno per la corte dei Windsor poteva lasciare l’Antica corte pallavicina. Troppo preziose le nebbie padane, per barattarle con il reale fumo di Londra.

Anziché i cinque minuti previsti, l’incontro nella tenuta gallese dell’allora principe ereditario durò un paio d’ore. Ne nacque un rapporto di reciproca stima destinato a rinnovarsi con consegne di salumi incoronati. «Ora è il momento del lutto - sottolinea Spigaroli -. Ma presto invierò un altro culatello a Sua maestà». Proprio con il re dei salumi (guarda caso) cominciò questa storia, 15 anni fa. «Qualcuno ne fece avere uno dei miei a Carlo. E lui a Carlin Petrini chiese come potesse nascere un prodotto così sublime». Domanda lecita, quando dai tuoi maiali, per quanto pregiati e curati, ottieni al massimo arrosti e bacon. Petrini rispose con il nome dell'amico. Presto il Consolato britannico telefonò a Polesine per chiedere la disponibilità a incontrare una «persona molto importante. Quando scoprii che era Carlo, piansi d'emozione».

Arrivato in Galles, anzitutto, Spigaroli fu sottoposto a un esame. «Di fronte a 18 esperti, pronti a screditarmi, in disaccordo su tutto, a cominciare dal peso dei maiali da macellare. “Noi in Inghilterra non castriamo nessuno” tuonarono, quando spiegai il trattamento riservato ai maschi. Non mi intimorii: sono uno che sta in cucina...». Quello che agli inglesi sembrava un alieno venne condotto nel macello reale. La perizia con la quale l'ospite maneggiava la lama diede un taglio anche alla supponenza altrui.

Il mattino seguente, Spigaroli fu invitato nelle stalle reali, «gestite da piccoli lord». L'incontro con il principe, insieme con Petrini, fu al pomeriggio, dopo le ultime raccomandazioni: vestire eleganti, evitare il contatto, aspettare che fosse lui a parlare per primo. «E rivolgersi a lui solo in italiano, forse per permettere eventuali censure». La porta si aprì alle 17, all'ora sacra del tè. «Il tè, già: gli altri lo raffreddarono con il latte, io no. E, come mi era stato prescritto, cominciai a berlo con Sua altezza, per parlare subito dopo. Pronunciai una lunga frase e bevvi tutto di un fiato». L'ustione fu colossale, ma Spigaroli si finse fachiro e rimase impassibile.

Carlo, a sua volta in cravatta e giacca verde di fustagno, fu cordialissimo. «Mi tempestò di domande. Mi chiese se avessi visto i suoi animali e le siepi dei suoi campi». Un giornalista del New York Times avrebbe poi scritto di aver assistito all'incontro tra due uomini di campagna... Infine, la richiesta: «Vieni a fare il culatello da me?». Ma nemmeno un futuro re d'Inghilterra può cambiare le leggi della Bassa e del suo microclima. «Decidemmo che mi mandasse i maiali macellati, delle dimensioni indicate da me: io gli avrei preparato i salumi. Per conservarli, individuammo un vano della cantina dove William e Harry facevano musica. Carlo mi disse che gli sarebbe piaciuto macellare un maiale con me e loro». Anche Spigaroli espresse un desiderio: ospitare il futuro re alla Corte pallavicina. Né l'uno né l'altro si sarebbero realizzati. Ma il progetto dei salumi british targati Polesine sì. «Mi emoziona - scrisse Carlo, dopo aver ricevuto la prima partita di strolghini, culatelli e salami - apprendere che i miei suini sono stati quasi all'altezza di quelli della tua famosa “Nera di Parma” e non vedo l'ora di assaggiare il frutto dei tuoi sforzi». Era il 2009, e da allora le grandi occasioni a Buckingham Palace sono state accompagnate dal culatello. Ce ne sarà presto un'altra. Non più principesca, ma reale.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI