×
×
☰ MENU

Il trionfo mondiale

I “grandi” di Parma incoronano l'Italvolley: «È nata una nuova generazione di fenomeni»

I “grandi” di Parma incoronano l'Italvolley: «È nata una nuova generazione di fenomeni»

di Vittorio Rotolo

13 Settembre 2022, 03:01

La «bella Italia» del volley è una squadra solida e sbarazzina: un concentrato di qualità, muscoli e nervi saldi. Nel suo raggiunto equilibrio, tattico e mentale, è lo specchio fedele del suo abilissimo condottiero: Fefè De Giorgi che, arrivato un anno fa (e praticamente dal nulla), ha risollevato le sorti azzurre. Dagli abissi di un'Olimpiade deludente all'apoteosi di un Mondiale vinto in casa della Polonia, firmando un altro capolavoro dopo il trionfo europeo.

Anche i big parmigiani della pallavolo - gente che in epoche diverse ha scritto pagine memorabili della storia di questa disciplina - non hanno dubbi: una nuova generazione di fenomeni è appena sbocciata.

Talento smisurato

«Ogni Nazionale è figlia del suo tempo, ma questa esprime un talento incredibile. Che non è solo una base di partenza su cui lavorare in prospettiva, ma un qualcosa di già ben visibile, assai competitivo e performante» osserva Gian Paolo Montali , che da ct azzurro ha vinto due Campionati europei e un argento alle Olimpiadi di Atene. Di questa Italia fa impressione il carattere con cui ha affrontato anche la finale, nella bolgia di Katowice. «Ma in partite del genere, la forza l'acquisisci prima di tutto giocando bene: quello che fai sul campo è l'unica cosa che conta» ricorda Montali. «De Giorgi è stato bravissimo sotto due aspetti: ad allenare questi ragazzi ma soprattutto a gestirli, con serenità ed equilibrio. Se anche la dea bendata continuerà ad assistere la nostra Nazionale, potremo finalmente proiettarci anche alle Olimpiadi in maniera ambiziosa».

La forza del collettivo

«Con Fefè siamo stati per sette anni compagni di stanza, lo conosco molto bene. L'anno scorso, dopo le Olimpiadi, in un mese ha rivitalizzato la nostra Nazionale, accompagnando questi ragazzi verso il raggiungimento di un livello di gioco elevatissimo» conferma Claudio Galli, ex stella della Maxicono Parma e leggendario protagonista della generazione di fenomeni che negli anni Novanta incantò il mondo intero. «Nessun confronto col passato, però» avverte Galli. «Quella che stanno scrivendo gli azzurri, oggi, è semplicemente la loro storia. Ora è il momento di dare ulteriore impulso al percorso di crescita. Non c'è un giocatore che spicca più degli altri, in questa Nazionale: prevale la forza di un collettivo che, anche in finale, ha dimostrato grande temperamento. Dopo aver perso il primo set subendo un parziale di 8-1 ed essere andati sotto nel secondo, i ragazzi non si sono affatto disuniti: un valore in più, se consideriamo la poca esperienza di questi giocatori. Al di là dei risultati e delle vittorie, che hanno sempre un effetto trainante in termini di entusiasmo, questa è una squadra che sa emozionare».

Scelte coraggiose

Per Aristo Isola, storico general manager delle nazionali azzurre e direttore sportivo a Parma e Modena, il titolo mondiale è un premio «al coraggio di De Giorgi», che ha saputo rischiare «nel momento della rinuncia a Zaytsev o quando ha puntato su giocatori che non sono nemmeno titolari nei rispettivi club. Siamo di fronte ad un nuovo ciclo – aggiunge Isola -, testimoniato anche dall'età media piuttosto bassa del gruppo: Simone Anzani e Simone Giannelli, a 30 e 26 anni, sono tra i più grandi». Esponenziale, negli ultimi tempi, la crescita del movimento pallavolistico. «Anche a livello giovanile – ribadisce Isola – i risultati confermano che alla base esiste una progettualità di assoluto spessore».

Una vittoria che non sorprende

Carlo Magr i, che per oltre vent'anni ha guidato la Federvolley, non è per nulla sorpreso dall'exploit della nostra Nazionale. «Non dobbiamo dimenticare che questo stesso gruppo, dodici mesi fa, ha vinto l'Europeo al culmine di una fantastica cavalcata» rivela il dirigente parmigiano. «E non possiamo non rimarcare come questi risultati siano il frutto di un lavoro che la Federazione porta avanti ormai da tempo, con competenza e serietà. Possiamo rimanere ai vertici a lungo». Attenzione, però. Perché d'ora in avanti, le pressioni e le aspettative aumenteranno. «Le pressioni non saranno un problema» assicura Magri. «Questi ragazzi sapranno reggerle».

Un messaggio ai club

«La vittoria mondiale è un segnale che le società italiane non possono sottovalutare: bisogna puntare di più e convintamente sui nostri giovani» afferma Claudio Piazza , il tecnico che fece grande la Santal. «De Giorgi ha saputo scegliere gli uomini giusti e l'impresa in Polonia fa capire che il successo ai Campionati europei del 2021 non era stato un caso». Piazza esalta Giannelli. «È un giocatore dotato di grande personalità: in finale ha attaccato tanti palloni di prima, con intelligenza».

Maturità e solidità

Giannelli «è il vero leader del gruppo» secondo Giulio Belletti, ex palleggiatore della Santal e della Nazionale italiana. «In una competizione caratterizzata dalla presenza di tante squadre attrezzate e temibili, gli azzurri si sono resi protagonisti di un cammino straordinario, alimentato costantemente dalla voglia di vincere e di stupire. La vittoria pazzesca ottenuta a Katowice, davanti a 14.000 spettatori e al cospetto dei campioni del mondo in carica, è indice di maturità e solidità. L'arma in più, a mio avviso, è stata la tranquillità trasmessa da De Giorgi».

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI