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SICUREZZA IDRAULICA

La mappa degli alvei che fanno paura

La mappa degli alvei che fanno paura

di Pierluigi Dallapina

25 Settembre 2022, 03:01

Fa paura la pioggia. Fa paura perché i temporali sono ormai veri e propri flagelli. Solo dieci giorni fa l'alluvione nelle Marche si è trasformato in tragedia: 12 le vittime accertate (tra cui il piccolo Mattia Luconi, di soli 8 anni), mentre i soccorritori sono ancora alla ricerca di Brunella Chiù, 56 anni. Ormai si oscilla pericolosamente fra un allarme siccità e un'allerta meteo. Si vive in balia degli estremi. Tutta colpa del riscaldamento globale, dicono.

L'Italia è un Paese fragilissimo e Parma, purtroppo, non fa eccezione. Per questo anche in città la paura sale ogni volta che il meteo annuncia la pioggia, soprattutto se chi vive e lavora lungo i corsi d'acqua vede alberi, tronchi, cespugli e cumuli di detriti nel greto o addirittura in alveo.

Pochi giorni dopo la tragedia nelle Marche, diverse segnalazioni dei lettori della Gazzetta hanno permesso di tracciare una mappa del rischio e della preoccupazione, che interessa la città, la Bassa e la Pedemontana.

Il torrente Cinghio a Gaione, la Parma a Colorno e il Taro a Fornovo, davanti all'area industriale: questi sono i punti critici più segnalati. E che non si tratti di timori infondati lo confermano gli interventi in corso o in programma che riguardano proprio questi tratti.

Una cassa per Gaione

Anche il Cinghio, quando si ingrossa, fa paura. A dicembre 2020 il torrente allagò dei terreni e solo per un soffio non esondò in paese. Ora è rigagnolo soffocato dalla vegetazione: pulire l'argine e anche il greto è l'ennesimo appello lanciato da chi teme di finire sott'acqua a causa della scarsa manutenzione. In attesa di un intervento di pulizia, a inizio agosto sono iniziati i lavori - a monte di Gaione - per la costruzione di una piccola cassa di laminazione. L'intervento, affidato al Settore sicurezza territoriale e protezione civile della Regione, ha un costo di 150mila euro e dovrebbe essere terminato nel giro di poche settimane, meteo permettendo. Esiste poi un progetto esecutivo di ampliamento della cassa (il costo si aggira attorno ai 450mila euro) in attesa di finanziamento. Una volta realizzato, assicurano i tecnici, anche Gaione dovrebbe essere al riparo dalle piene del Cinghio.

Attenti alla Parma

Il torrente è coperto dalla vegetazione. Sembra una giungla. La paura di chi abita vicino alla Parma è che tutto quel verde sia un ostacolo per l'acqua, una barriera che potrebbe provocare un'esondazione. L'amministrazione comunale si è fatta portavoce delle preoccupazioni dei residenti nei confronti di Aipo, che ha già annunciato per inizio settimana interventi controllati di potatura e sfalcio. Controllati perché gli argini non verranno completamente disboscati: tronchi e piante malate verranno tolti, ma sarà preservato l'habitat di alcune specie che vivono lungo il torrente, seguendo la linea adottata anche per le manutenzioni anti-piena in città, iniziate il 7 settembre.

Ruspe a Fornovo

Un isolotto, con tanto di bosco al centro, nel mezzo dell'alveo del Taro: questa, per anni, è stata la preoccupazione di chi ha un'attività nel quartiere industriale di Fornovo. In estate sono iniziati i lavori di sbancamento da parte di Aipo, grazie ai 630mila euro stanziati dalla Regione. Verrà anche eretta una protezione a difesa della parte bassa di un paese che non vuole svegliarsi con case e fabbriche allagate per un «capriccio» del Taro o per una manutenzione carente del corso d'acqua.

Pierluigi Dallapina

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