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Amarcord

30 anni di «Karaoke»: quando Fiorello fece cantare l'Italia

30 anni di «Karaoke»: quando Fiorello fece cantare l'Italia

di Vanni Buttasi

27 Settembre 2022, 03:01

Trent’anni fa il 28 settembre era un lunedì e su Italia 1, alle 20, andava in onda la prima puntata di un programma che ha fatto la storia della nostra televisione: si chiamava «Karaoke», era condotto da Fiorello. L’idea della trasmissione, che durava mezz’ora, era semplice: sul palcoscenico, in una piazza di una città italiana, si alternavano concorrenti che interpretavano canzoni su basi musicali registrate. Alla fine il pubblico votava il vincitore della serata.

Claudio Cecchetto, nel suo libro «In diretta», racconta dell’incontro con la produttrice televisiva Fatma Ruffini e della scelta di Fiorello come conduttore. “La Ruffini pensava che potesse essere il format giusto per Fiorello - scrive Cecchetto -. Ero d’accordo, ma le dissi che sarebbe stato uno spreco utilizzare Rosario in un programma di montaggio. Lui è un animatore e ha bisogno di pubblico vero, live. E poi siamo in Italia, abbiamo le città e i monumenti più belli del mondo, facciamo il programma nelle piazze. Realizzammo alcune puntate pilota del “Karaoke” in piazza Castello, a Milano. Le prime due, in onda su Italia Uno alle 20, l’ora dei telegiornali, registrarono ascolti davvero bassi ma dalla terza cominciarono a lievitare ottenendo un’audience molto interessante in continua crescita. Questo successo insperato convinse Italia Uno a proseguire con le registrazioni e partì la striscia quotidiana. Era il 28 settembre 1992. Fiorello lo ha fatto diventare un grande successo!».

«Padrone del palcoscenico itinerante - sottolinea Aldo Grasso nella sua «Storia critica della televisione italiana» - è Fiorello, che con la sua spontaneità, la sua simpatia e l’incontenibile verve conquista grandi e piccini e diventa l’animatore delle centinaia di feste che girano per tutta l’Italia a ritmo di note. La gente si accalca intorno al palco per esibirsi: c’è chi stecca, chi pensa di cogliere l’occasione della sua vita, chi mette il vestito buono, chi vuole corteggiare il nuovo idolo televisivo.

Da Mondovì a Napoli, da Campobasso a Milano, la fisionomia delle piazze più diverse si stempera nei volti sempre uguali, nelle urla sempre uguali, negli applausi sempre uguali, e l’omologazione di cui parlava Pasolini assume un aspetto innocuo. Tutti cantano le stesse canzoni allo stesso modo, la lingua che unisce dal Nord al Sud è quella di Eros Ramazzotti, di Vasco Rossi, di Lucio Dalla, di Jovanotti».

«Karaoke», di cui domani cade appunto il trentennale, diventò presto un concorrente dei telegiornali della sera, ottenendo record di ascolti. «Su quel palco - ricordava Claudio Cecchetto - sono saliti sconosciuti che poi sarebbero diventati Tiziano Ferro, Elisa, Annalisa Minetti e l’attrice Laura Chiatti». La felice stagione di «Karaoke» con Rosario Fiorello, e il suo codino, finisce nel 1994 quando cedette il testimone al fratello Giuseppe, all’epoca Fiorellino, che condusse il programma una sola stagione, fino al 1995: gli ascolti calarono e gli fu affiancata Antonella Elia nel tentativo di risollevarli. Ma questo non bastò. Nel 2015, a vent’anni di distanza, lo spettacolo in piazza con «Karaoke» fu rilanciato: la conduzione fu affidata a Angelo Pintus. «Cantò» una sola stagione poi fu dimenticato. Definitivamente.

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