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Covid, ancora poche quarte dosi: mancano all'appello 100 mila over 60

Covid, ancora poche quarte dosi: mancano all'appello 100 mila over 60

di Monica Tiezzi

27 Settembre 2022, 03:01

Tornano a salire (anche se di poco) i ricoveri per Covid all'ospedale Maggiore. Un dato che invita ad eseguire i richiami vaccinali consigliati, in vista dei mesi più freddi.

Poche quarte dosi

A Parma e provincia (dati aggiornati al 25 settembre 2022) hanno eseguito le terze dosi il 92.4% dei cittadini compresi nella fascia d'età 60-69; il 94.6% della fascia 70-79; il 93.1% degli over 80.

Più basse le percentuali di vaccinati con la quarta dose, in parte perché questa campagna vaccinale è partita da poco, e in parte perché molte persone hanno contratto il virus durante l'estate (la peggiore per contagi da inizio pandemia) e devono aspettare quattro mesi dalla positivizzazione per la seduta vaccinale. Finora hanno eseguito la quarta dose 7.316 persone fra i 60 e i 69 anni (il 13,7%); 10.220 fra i 70 e i 79 anni (il 23,1%) e 16.420 over 80 (il 45,4%). Restano «scoperte» circa 100 mila persone.

Per Tiziana Meschi, responsabile del Covid hospital dell'ospedale Maggiore, è cruciale che completino il ciclo vaccinale, con le terze e quarte dosi, «soprattutto gli over 60 e i fragili, come i pazienti oncologici ed ematologici».

Risalgono i ricoveri

Dopo un periodo - fra fine agosto e i primi di settembre - che aveva registrato un minimo di 76 contagiati ricoverati, ieri i pazienti in ospedale, infettati dal virus, sono stati 92: 63 al Covid hospital del Barbieri, divisi fra primo e terzo piano; 13 in Clinica pneumologica; cinque in Terapia sub intensiva; sei alle Malattie infettive; uno nel Percorso Covid in ostetricia e ginecologia; quattro nel Percorso Covid all'Ospedale dei bambini.

Rt sopra quota uno

Intanto l’indice di contagio Rt in Italia ha superato 1. Lo indicano i gruppi di ricerca che calcolano gli indici equivalenti all’Rt elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità, ma con tecniche che permettono di avere valori più aggiornati. I fisici, epidemiologici e statistici del sito CovidTrends indicano che l'indice equivalente all’Rt, chiamato Covindex, è attualmente pari a 1,2. A Parma ieri 110 nuovi casi e una vittima, una 84enne. Due i malati in rianimazione.

I motivi della ripresa

Per Tiziana Meschi, la risalita dei contagi è il risultato di due fattori concomitanti: «L'uso, ormai raro, della mascherina in contesti anche affollati, come supermercati e autobus, e la ripresa, con l'autunno, di una vita sociale piena e in particolar modo delle scuole, che al momento - con diversi studenti e insegnanti contagiati - rappresentano un importante bacino per la diffusione del virus», dice Meschi.

Se il brusco abbassamento delle temperature non ha rappresentato finora, continua la direttrice del padiglione Covid, un elemento decisivo per la ripresa del virus, pesano di più, continua il medico, il minor tempo trascorso all'aperto e le occasioni conviviali al chiuso.

Sintomi blandi

Quanto ai sintomi della malattia, restano blandi: «Raramente abbiamo sintomatologie respiratorie, a meno che non si tratti di riacutizzazioni di Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva, ndr), bronchiti e polmoniti batteriche, mentre non vediamo più le polmoniti interstiziali tipiche delle prime fasi della pandemia», spiega Meschi.

La degenza media dei malati Covid varia molto, spiegano i medici, in base alle comorbilità presenti, all'età dei pazienti, e alla capacità dell'ambiente di vita del malato (sia esso in famiglia o in residenze sanitarie e socio assistenziali) di riaccogliere i malati fragili e non indipendenti, bisognosi di cure costanti.

Varianti e vaccini

Anche a livello nazionale Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, mette in guardia che «il Covid c'è ancora e l’evoluzione dipenderà da varianti e vaccini», aggiungendo che «il piccolo aumento dei casi che c'è stato ha riguardato le fasce in età scolare».

Ottobre decisivo

Meschi auspica che il nuovo governo non voglia togliere l'obbligo delle mascherine in ospedali, rsa e ambulatori, come si vocifera da tempo. «La cartina di tornasole, per capire l'inverno che verrà, sarà il mese di ottobre», dice.

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