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Il nuovo treno Parma-Brescia è già fuori uso

Il nuovo treno Parma-Brescia è già fuori uso

04 Ottobre 2022, 03:01

Era stato accolto con feste e applausi il treno «Colleoni» di Trenord, entrato in servizio lo scorso 12 settembre sulla tratta Brescia-Parma che tocca le stazioni di Mezzano Rondani, Colorno e San Polo di Torrile.

Altissima tecnologia

Un mezzo supertecnologico, a trazione ibrida diesel-elettrica e dotato di tante comodità che i pendolari, dopo decenni di viaggi sulle vecchie carrozze, non osavano nemmeno immaginare. Ma nessuno avrebbe probabilmente neanche immaginato che il nuovissimo treno da 7 milioni di euro si sarebbe fermato dopo solo due settimane di funzionamento.

Ritardo «giustificato»

Persino quando, al termine del viaggio inaugurale, il convoglio si era presentato in stazione con circa mezz’ora di ritardo, tutti lo avevano bonariamente «giustificato». «Pensavamo che dipendesse dalle tante fotografie che sono state scattate nelle varie stazioni - dicono alcuni pendolari -. Due minuti di qua, tre di là e il ritardo si accumula. Nei giorni successivi, il treno è arrivato in ritardo altre volte in stazione, ma era una cosa frequente anche prima e nessuno ci ha dato troppo peso». Il ritardo nascondeva invece un problema al software, almeno stando a quanto denunciato da Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni e Trasporti: «Il convoglio, prodotto dal costruttore di treni svizzero Stadler, avrebbe il software di bordo che presenta seri problemi di funzionamento, il che provocherebbe un aumento dei tempi di percorrenza, già lunghissimi, di 17 minuti. Non solo, salterebbe anche la programmata gestione del treno con un solo macchinista a bordo. I nuovi convogli avrebbero dovuto percorrere con sei corse al giorno una linea disastrata e attualmente gestita con treni di 50 anni fa. Il guasto dimostra che la fretta di metterli in circolazione prima delle elezioni ha impedito di testarli a dovere e di diagnosticare eventuali anomalie».

Il risultato? I treni consegnati a Trenord sono finiti in deposito, costringendo le vecchie motrici a nafta a tornare a sbuffare sulle rotaie ben conosciute della Bassa.

r.c.

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