CASE POPOLARI
«Avevamo in programma interventi di riqualificazione energetica su una settantina di edifici, ma siamo costretti a fermarci a una trentina. Colpa della burocrazia, dei rincari e della carenza di materiali».
Tante difficoltà
Italo Tomaselli, direttore generale di Acer (Azienda casa Emilia Romagna) Parma, non nasconde le difficoltà incontrate nel beneficiare del Superbonus 110 per cento e nello sfruttare i finanziamenti messi in campo per la riqualificazione energetica degli edifici. «Abbiamo circa seicento fabbricati tra Parma e provincia - spiega - ma riusciremo a effettuare degli interventi completi soltanto su una piccola parte degli edifici. Con grande fatica e innumerevoli difficoltà abbiamo cercato di migliorare le prestazioni energetiche dei fabbricati per il contenimento dei consumi. Avevamo in programma lavori in una settantina di strutture ma siamo stati costretti a fermarci a una trentina. Sfruttare il Superbonus è complicatissimo e le regole del gioco cambiano di continuo, inoltre i prezzi sono schizzati a livelli altissimi e i materiali non si trovano». «Adesso abbiamo diversi interventi in corso, alcuni anche grazie ai fondi del Pnrr - precisa lo stesso Tomaselli -. Sono stati realizzati cappotti termici, sostituiti i serramenti, installate caldaie a condensazione. Tutti questi interventi porteranno a una riduzione dei consumi delle famiglie ospitate nei nostri alloggi».
Riscaldamento autonomo
A questi lavori si aggiungono le ristrutturazioni dei singoli alloggi. «L'80 per cento degli edifici ha riscaldamenti autonomi - sottolinea Tomaselli -. Questo significa che è la singola famiglia ad avere un contratto con il gestore il quale, in caso di morosità, può decidere di sospendere la fornitura di luce e gas. Per le famiglie con un Isee molto basso sono però previsti degli aiuti da parte del Comune».
«Problema sociale»
Diversa la situazione per gli edifici con riscaldamento centralizzato. «In questo caso - precisa Tomaselli - se anche singoli condomini iniziano a non pagare le bollette c'è il rischio che il gestore chiuda a tutti il gas. Quando il riscaldamento è controllato da Acer, la morosità dell'inquilino che fatica a pagare le bollette si assomma ai canoni di locazione dell'alloggi. Si tratta di un problema sociale di non poco conto da affrontare attraverso un serio intervento a livello governativo».
Difficile risparmiare
Dove c'è il riscaldamento centralizzato è più difficile risparmiare rispetto agli alloggi termoautonomi. Lo sforzo di Acer va anche nella direzione di sensibilizzare le famiglie a tenere comportamenti virtuosi per risparmiare energia. «Inviamo una informativa alle famiglie per sollecitarle ad agire correttamente - rimarca ancora Tomaselli -. Come Acer agiamo da amministratori e da proprietari degli alloggi. Quando paghiamo noi una bolletta o un canone lo addebitiamo a chi non l'ha fatto, altrimenti parte la procedura di sfratto. In ogni caso, valuteremo il da farsi in base all'Isee e alla situazione di ogni famiglia, di concerto con il Comune, pronto a mettere in campo dei contributi speciali per andare incontro a questi fortissimi rincari».
Il problema riguarda soprattutto gli edifici più vecchi, poco performanti.
Aumenti esorbitanti
I rincari sono molto pesanti e toccano tutte le famiglie, anche le meno abbienti. «Il prezzo del gas è mediamente triplicato mentre la corrente elettrica è quadruplicata - osserva Tomaselli -. L'Iva sul gas è stata ridotta al cinque per cento e azzerati gli oneri di sistema sull'energia elettrica. Ma anche chi aveva delle bollette con consumi bassi, rischia di pagare delle cifre molto pesanti».
«Può sembrare banale - continua Tomaselli - ma i piccoli accorgimenti (usare gli elettrodomestici a pieno carico, spegnere le luci superflue, abbassare il riscaldamento di un grado) giocano un ruolo importante per ridurre i propri consumi».
Morosità in aumento?
L'Acer si occupa di circa seimila alloggi erp in cui vivono quindicimila persone tra Parma e provincia. «Nei nostri confronti a fine anno c'è sempre una morosità attorno al sette per cento, che si riduce al tre per cento nei mesi successivi. Ora bisognerà capire che effetto avranno i rincari delle bollette anche sul pagamento dei canoni».
Fondo affitti
«Stiamo raccogliendo le domande relative al fondo affitti sulla piattaforma regionale - precisa Tomaselli - perchè quest'anno si presenta la propria domanda tramite lo spid. Finora sono arrivate oltre tremila domande, ma c'è tempo fino al 21 ottobre per presentarle, quindi ci aspettiamo che aumentino ulteriormente, anche se bisognerà eliminare eventuali doppioni». A livello regionale sono stati stanziati quaranta milioni di euro. «Si tratta di una cifra importante, molto più alta rispetto al passato - conclude - ma molto dipenderà dal numero di domande che riceveremo».
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