SISSA
Sissa Il paese della Bassa ha perso un tassello importante della sua comunità. Si è spento mercoledì sera, a 95 anni e nella tranquillità della sua casa, Ezio Bosi ideatore e sostenitore di tanti degli eventi culturali e delle iniziative che per decenni hanno animato il paese.
Titolare di uno studio dentistico a Parma, proprio lì, oltre sessant’anni fa, conobbe Albertina Marasini che, dopo quella prima visita, non lascerà mai più.
Assistente nel suo studio e «braccio» delle occasioni aggregative che Bosi amava organizzare, sono vissuti uno per l’altra fino al giugno scorso quando lei ha chiuso gli occhi per sempre. Ed è proprio il pensiero della loro riunione a dare conforto ai tanti amici e concittadini che oggi piangono la scomparsa di Ezio, a partire dal sindaco Nicola Bernardi. «Piangiamo una persona mite che ha dato tanto al territorio – dice il primo cittadino –. In questi anni, Ezio Bosi mi ha supportato nella vita da amministratore, incoraggiandomi sempre a guardare al bene del paese. La tristezza di oggi è mitigata dal pensiero che ha raggiunto la sua amata Albertina».
Ma Ezio al paese lascia grandi eredità: la grande avventura del campionato italiano – diventato poi “mondiale” - di mangiatori di anguria, ideato nel 1969 e arrivato fino agli anni duemila; il campionato di morra, nato dieci anni dopo, che ha portato a Gramignazzo giocatori da tutta Italia; e il capolavoro della Dialettale Sissese. «Era la metà degli anni ‘60 e la nostra compagnia era composta da una ventina di ragazzi. Bosi ha saputo indirizzare la nostra voglia di fare qualcosa di bello e divertente in un’attività che tenesse il gruppo unito: nel 1967 siamo saliti sul palco con un testo di Macario, “I pugiöi in strä’ méstra” - ricorda Mauro Adorni, uno dei ragazzi di allora -. Poi, naturalmente, Bosi ci ha spronato a fare qualcosa che fosse anche a supporto della chiesa di Gramignazzo, la Madonna delle Spine, a cui lui e la moglie erano molto legati e che ha fatto diventare chiesa dell’Avis locale: per questo ci esibivamo più volte all’anno sul sagrato. Insieme abbiamo fatto un sacco di belle cose: era fantastico il suo saper organizzare manifestazioni divertenti con niente».
E la riconoscenza nei suoi confronti è dimostrata anche dal mesto via vai iniziato già ieri alla casa del commiato di Trecasali, dove ancora oggi, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, sarà possibile stringersi attorno ai nipoti Lucia con Pieranselmo, Martino con Adriana e Carla che fino all’ultimo si sono presi cura dell’amatissimo zio.
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