Nomine
Con la giornata di ieri si è abbassato il sipario sulla XXII edizione del Festival Verdi. Ma non si abbassa l'attenzione sul Teatro Regio. Tutt'altro.
Tante e importanti sono le scadenze imminenti. Proviamo a ricordarle, per punti.
A breve il nuovo Cda
Innanzitutto il nuovo Cda della Fondazione Teatro Regio. La Fondazione è presieduta dal sindaco di Parma, essendo il Comune socio fondatore (mentre Fondazione Cariparma e Fondazione Monte di Parma sono soci benemeriti); dunque ora è presieduta da Michele Guerra. Con la fine del mandato di Federico Pizzarotti, è automaticamente decaduto il Cda costituito da Ilaria Dallatana, Vittorio Gallese, Antonio Giovati e Alberto Nodolini. Il nuovo Cda sarà nominato a breve: l'ufficialità è attesa già in questi giorni; nomi certi non sono trapelati mentre è certo che le quattro nuove nomine rispetteranno la rappresentanza di genere.
Cambia la direzione
Anna Maria Meo, direttrice da otto anni, a fine ottobre concluderà il suo mandato, lasciando libera una importante casella. Altra casella libera è quella di Cristiano Sandri, responsabile della programmazione, che con il 2023 volerà ad assumere l'incarico di direttore artistico del Regio di Torino, fondazione lirica del capoluogo piemontese. Chi arriverà al loro posto? I due ruoli saranno unificati? Voci e ipotesi si rincorrono ma non hanno abbastanza credito per essere qui riportate.
Le preoccupazioni del Coro
Senz'altro il profilo, del nuovo direttore generale o sovrintendente, sarà direttamente legato al progetto di «quale» Regio nei prossimi anni: il ruolo del Coro del Teatro Regio è stato uno dei temi forti della campagna elettorale. Sono ancora vive le preoccupazioni per una «colonizzazione» da parte del Comunale di Bologna, come hanno dimostrato le contestazioni alla “prima” del Festival Verdi, il 22 settembre, con «La forza del destino» diretta da Roberto Abbado, sul podio delle masse bolognesi.
Il Festival 2023
Il nuovo direttore/sovrintendente dovrà mettere mano al programma del Festival Verdi 2023 di Parma e Busseto, cui è legato il finanziamento da un milione di euro l'anno, ottenuto, finalmente, con legge speciale nel 2017 dopo lunga battaglia. Già delineata invece la prossima Stagione lirica: prenderà il via la vigilia di Sant'Ilario, il 12 gennaio, con il «Don Giovanni» di Mozart nella regia di Mario Martone ripresa da Raffaele di Florio.
Mara Pedrabissi
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata