Proteste
Fornovo Non c’è pace per i residenti lungo la Statale della Cisa. Nei fine settimana le moto sono letteralmente le «padrone di casa». Un esempio tra i tanti si è verificato sabato scorso quando un motociclista è atterrato, dopo un volo dalla carreggiata, nel cortile di una casa privata di Piantonia a pochi decine di metri da località Belvedere a lato della strada in uno degli ultimi tornanti: saltato il guardrail, presumibilmente dopo aver perso il controllo della moto, il centauro è finito a pochi centimetri dalla panchina sulla quale è solita sedere l’anziana residente, fortunatamente assente in quel momento, così come fortunatamente non c’erano le bambine, di quattro anni l’una e di venti mesi l’altra, che sono solite giocare nel piazzale dell’abitazione della nonna. Perché è la seconda volta nel giro di un mese che il cortile in oggetto «ospita» un motociclista che esce di strada. E per tutta l’estate, per il timore di questa eventualità, la famiglia non ha potuto vivere gli spazi esterni nel week end. In quest’ultimo caso per soccorrere il motociclista ferito sono intervenuti la Croce Rossa di Berceto, l’Elisoccorso (che fortunatamente non si è reso necessario per il trasporto) e Vigili del Fuoco di Parma.
Per quanto dispiaciuti dell’accaduto i residenti e i loro famigliari si sono detti esasperati, non solo da questi due recenti episodi, ma per il fatto che ormai chi vive lungo la SS 62 nel fine settimana si sente in ostaggio delle moto: per tutta l’estate e da molto tempo, i residenti, non solo di Piantonia ma anche dalla Salita, e delle località a monte, hanno segnalato e denunciato la situazione di pericolosità per chi si trova a transitare in auto o in bicicletta, per chi abita e anche per l’inquinamento acustico che le «mandrie» di moto provocano ininterrottamente il sabato e la domenica.
Alla Salita ad esempio i centauri «scaldano» le gomme prima di affrontare i tornanti, è noto che ci siano gare notturne: insomma ormai gli abitanti non ne possono più. E specificano che le loro segnalazioni non sono contro il «turismo» motociclistico:«Quello che è intollerabile è la velocità, la guida pericolosa di tanti che impedisce ad altri possibili fruitori della strada storica, in auto o in bici,di frequentarla il sabato e domenica. Sono posti bellisssimi ma a questi motociclisti non interessa affatto dove si trovano, interessano solo le curve e il mettersi alla prova con la moto. Ma questa non è una pista. Noi ci viviamo e la nostra qualità della vita dovrebbe essere considerata. E’ necessario che si prendano provvedimenti».
Do.C.
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